Mettiamoci in gioco: il percorso continua

di Elena Andreoni – AssoBiSP e Michela Rota – ICOM Piemonte e ValleD’Aosta

La Biennale continua a lavorare sul tema del gioco: il 19 febbraio e 3 marzo si sono svolti il secondo e terzo tavolo di discussione, che hanno coinvolto altri soggetti (qui elenco completo) e hanno permesso di proseguire il dibattito e il confronto avviato nel primo tavolo.

Le parole del cuore, scelte dai partecipanti, ci illustrano le motivazioni e gli obiettivi più urgenti nei percorsi presentati: il_gioco_come#inclusione#autonomia#emozione#coinvolgimento#phygital#diritto#educazione#relazione#scoperta#esplorazione#regole#libertà#socialità#sostenibilità#cooperazione#ecoeroe#lettura#sorpresa#immaginazione#intuizione#visionedellavita#codesign#relazione#sostenibilità

L’elemento ludico, insieme ad altre funzioni (museali, espositive, ristoro, spazio anziani), è stato uno dei temi per la riqualificazione di due luoghi storico monumentali romani interni a Villa Borghese e Villa Torlonia, tramite la realizzazione di due ludoteche molto diverse tra loro – La Casina di Raffaello e Technotown. Ce ne ha parlato Alberta Campitelli,  Coordinatrice ICOM Lazio, Direttore Ville e Parchi Storici nel momento in cui sono state realizzate, sottolineando il valore del gioco e del diletto nel museo come scoperta, libertà e socialità. Il connubio tra presenza fisica e strumenti digitali, a cui attualmente ci si riferisce con il nuovo termine phygital, è stato raccontato da Fabio Viola – fondatore del collettivo Tuomuseo con progetti come Father and Son per il Mann di Napoli e coordinatore di Alghero Città che Gioca -come chiave per suscitare connessione emotiva/emozioni e favorire un maggior coinvolgimento delle comunità che co-creano. Un passaggio progressivo da spettatore dell’esperienza a “spettautore”, in cui la comunità intera dilata la propria partecipazione e diventa portatrice di interessi e ambasciatrice dei luoghi. Le attività del MUSE di Trento presentate da Monica Spagolla mettono il focus sul ruolo educativo del museo per e sul territorio, a servizio di scuole e cittadini, invitando alla scoperta e al piacere della conoscenza. L’ambiente e lo spazio pubblico sono luoghi per l’esplorazione, da conoscere e con cui entrare in relazione, nei quali si può apprendere con le aule a cielo aperto, con l’esperienza attiva e la cooperazione. Lo spazio e l’architettura come strumento didattico, attraverso la lente dell’inclusione e della diversità funzionale, viene indagato da Miguel Díaz Rodríguez di Parada Facultativa / Ludantia. Raccogliere le esperienze degli utenti più svantaggiati e sviluppare da esse criteri scientifici e tecnici universalmente confrontabili per promuovere autonomia, didattica inclusiva e partecipazione nelle fasi di progettazione, sono i suoi obiettivi. Emanuela Lancianese della Sovrintendenza Capitolina ha raccontato il dietro le quinte della mostra “Per Gioco” (tenutasi al Museo di Roma di Palazzo Braschi), con uno sguardo al gioco che parte dagli oggetti, dalla storia, dai giocattoli antichi. Il percorso è un incontro tra il mondo analogico e quello digitale, con video di animazione realizzati sullo sfondo di una città immaginaria immersa nelle sue attività quotidiane, in cui il gioco si fa strumento di esplorazione ed educazione intergenerazionale.  Le giovani architette e docenti di Equipo Mico, nelloro video hanno mostrato una serie di esperienze sviluppate a partire dall’idea che non c’è forma migliore di incentivare il diritto alla città dei più piccoli che dando loro spazio e tempo per poterla vivere. I bambini sono i cittadini del presente, non del futuro, e ci lasciano con una domanda: e se quando eravate bambini avessero lasciato la città nelle vostre mani?

Per Rossella Lucco Navei del MAcA la sostenibilità, il tema ambientale e la relazione con il territorio a partire dal Parco Dora, sono elementi centrali. Il gioco è un importante veicolo per accendere la curiosità, stimolare la cooperazione e l’inclusione, vivere l’ambiente e gli spazi aperti in maniera sostenibile. Ma anche negli spazi virtuali si può giocare e crescere come ecoeroi.   La trasformazione dello spazio pubblico attraverso il gioco e i laboratori di “nenoarquitectura” (neno = bambino in galiziano) è il tema proposto da Elena Belgrano e Fermin Blanco, di Sistema Lupo. In particolare il progetto Eirón, sviluppato con un processo di co-design dalla comunità educativa, viene portato come esempio di un percorso nel quale prima ci si riconosce come abitanti e poi si impara ad attuare come tali, appropriandosi dello spazio e creando legami col sito, in un coinvolgimento crescente anche dei bambini come attori sociali e abitanti della città dotati di piena capacità di azione. La ricerca costante di incrementare il rapporto con il territorio e il quartiere che ospita la manifestazione d’arte di Paratissima Torino, ha incentivato la nascita di percorsi di educazione rivolti ai più giovani attraverso l’arte contemporanea, come racconta Roberto Albano. Si è avuta una naturale evoluzione da progetti ludico educativi all’interno delle sedi di Paratissima a quelli nel territorio, organizzati con le comunità locali e con altri enti per lavorare sull’inclusione con laboratori d’arte, installazioni temporanee o progetti per modificare la percezione dello spazio. Il tema della connessione col territorio è centrale anche nel progetto delle Biblionavette presentato da Elena Pautasso dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, che promuove fortemente il diritto al gioco per la crescita dei bambini e la lettura come strumento per garantire il diritto e l’accesso alla conoscenza e alla cultura nelle periferie romane. Le Biblionavette intervengono raggiungendo i cittadini presso parchi, giardini e piazze, proponendo attività ludiche, ricreative, educative, favorendo la socialità e trasformando i bambini in soggetti attivi che curano il proprio territorio. Federica Pisano ci racconta del Centro Paideia e delle sue attività, pensate per coniugare interventi di sostegno diretto a famiglie con bambini con disabilità (riabilitazione, sostegno psicologico, consulenza sociale) con diverse funzioni aperte al quartiere per promuovere l’inclusione, tra cui biblioteca, caffetteria e un’area giochi destinata all’incontro, al divertimento e alla crescita di tutti, dove si sperimentano relazioni e si crea una nuova socialità. Amparo Gómez Cuevas racconta come l’architettura effimera e i piccoli interventi trasformino la città in un grande tavolo di gioco e facciano sì che l’esperienza della città stessa sia diversa grazie a queste modifiche, diventi una #sorpresa. Favoriscono l’incontro con l’altro, captano l’attenzione in modo sorprendente e permettono la #scoperta e l’#esplorazione, rendono la città più giocabile, adatta ai bambini e a tutti i cittadini. Nell’intervento di Ixchel Ruz, dell’Associazione Culturale Chakaruna, si parte dal principio che siano i bambini stessi che ci insegnano il senso della vita e, giocando con loro ci si apre a possibilità diverse e a nuove visioni, date dall’#immaginazione e dall’#intuizione. I 4 elementi della natura e la relazione con la Terra sono lo strumento per educare all’amore, al rispetto e alla gratitudine per la vita in tutte le sue manifestazioni, attraverso il gioco, la danza, il canto, il rituale e la fiaba. Le antiche tradizioni sono volte a risvegliare il bambino che vive dentro ogni essere umano, aprendo la strada a una nuova #visionedellavita.

Il dibattito è stato molto ricco, con contributi di tutti i partecipanti e si sono messe a fuoco nuove riflessioni e domande: come relazionarsi con gli amministratori pubblici in questo cambiamento di registro che include anche i bambini? Che ruolo ha il coinvolgimento nelle trasformazioni urbane? Modificare gli spazi quanto può incidere sulle nostre relazioni? Certamente le sperimentazioni e le esperienze sinora analizzate e che saranno restituite in una pubblicazione che le raccoglie tutte, ci parlano con chiarezza di una città migliore quando i bambini sono soggetti attivi e cittadini consapevoli. Non è mai troppo presto per essere coinvolti nella vita pubblica e solo dalla conoscenza può iniziare una trasformazione.  

Casina di Raffaello http://www.casinadiraffaello.it/

Villa Torlonia Technotown http://www.technotown.it

Fabio Viola https://www.tuomuseo.it/

MUSE https://ilmuseperlascuola.muse.it/

Miguel Díaz Rodríguez https://paradafacultativa.com/

Emanuela Lancianese http://www.museodiroma.it/it/mostra-evento/gioco-la-collezione-dei-giocattoli-antichi-della-sovrintendenza-capitolina

Equipo Mico https://equipomico.com/

Museo A come Ambiente https://www.acomeambiente.org/

Sistema Lupo http://sistemalupo.ferminblanco.com/

Roberto Albano https://paratissima.it/

Biblioteche di Roma https://www.bibliotechediroma.it/opac/news/le-biblionavette-online/25689

Centro Paideia http://www.centropaideia.org/

Ixchel Ruz www.laviasalka.it