RIAPPROPRIAZIONE DELLA STRADA A BARCELLONA

di Giulia Condulmari, corrispondente BiSP da Barcellona

La nostra corrispondente da Barcellona, Giulia Condulmari, architetto presso lo studio Equal Saree, ci aggiorna sui numerosi interventi messi in campo dall’amministrazione catalana nell’ambito delle scuole. 

 “Il coronavirus e la necessità di rispondere rapidamente alle molte difficoltà che ne derivano può diventare un pretesto per dare finalmente voce alla ricerca che era già stata avviata prima della pandemia, focalizzando l’attenzione sui bisogni primari delle persone” .

Così Maria Truñó i Salvadó, commissario educativo e dirigente dell’Istituzione Infanzia e Adolescenza del Comune di Barcellona, è intervenuta nella conferenza internazionale di NACTO “Rethinking School Streets in the Time of COVID-19” il passato 9 settembre 2020.

Negli ultimi due anni, Barcellona ha infatti accolto la sperimentazione di nuovi processi di trasformazione urbana, principalmente incentrati sul tema della “riappropriazione della strada”, come atto dimostrativo di protesta e sensibilizzazione, nonché strumento per il riavvicinamento dei cittadini con i propri luoghi, creando momenti comunitari e rafforzando i tessuti locali.

Allo stesso tempo, alcuni degli ultimi interventi, come il modello dei Superblocks, puntano anche a ridurre l’altissimo livello di inquinamento automobilistico raggiunto negli ultimi decenni, sia atmosferico che sonoro. 

A tal proposito, tra le tante soluzioni proposte degli ultimi mesi per evitare il contagio, mantenere le distanze e curare i sintomi del coronavirus, poco si è invece parlato di come affrontare il problema all’origine in modo da prevenirne le cause. Poco si è parlato di come migliorare il nostro stile di vita e ancor meno si è agito per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.

Qui nella capitale della Catalogna, invece, questi sono già da tempo temi cruciali, ai quali viene data particolare attenzione soprattutto in relazione alle categorie più giovani di cittadini, ovvero a partire dalle scuole.

“Una scuola ogni quattro di Barcellona è esposta a livelli di contaminazione da considerare fuori legge per le normative europee”, ha segnalato la sindaca di Barcellona Ada Colau.
Così, nel biennio 2020-2021 si limiterà il traffico nei pressi di 78 scuole e centri educativi di Barcellona, già 13 completati, e, parallelamente, si porterà avanti il progetto “Refugis Climàtics” nelle 11 scuole selezionate, per il miglioramento bioclimatico dei cortili scolastici.

Passeggiando tra le strade dell’Eixample e Sant Antoni, vediamo in questi giorni una città che reagisce e che lotta, adottando soluzioni in grado di garantire e supportare il proseguimento della vita di bambini e adolescenti, affinché possano portare avanti la loro quotidianità con la stessa libertà e stesse opportunità delle generazioni precedenti.

Adesso più che mai, le scuole hanno bisogno di maggiore spazio, soprattutto in prossimità degli accessi principali. Passando per le scuole di Sagrat Cor (nella foto), Col·legi Maria Auxiliadora e Institut Viladomat, proprio all’uscita di scuola, vediamo un’area di sosta e attesa che, estendendosi al di fuori delle mura scolastiche, va a reclamare e occupare spazio stradale, sottraendolo alle automobili e restituendolo a bambini, ragazzi e genitori.

Sagrat Cor, Barcellona. Proprio all’uscita di scuola vediamo un’area di sosta e attesa che, estendendosi al di fuori delle mura scolastiche, va a reclamare e occupare spazio stradale, sottraendolo alle automobili e restituendolo a bambini, ragazzi e genitori.

Per approfondimenti:

https://www.barcelona.cat/barcelona-pel-clima/es/escuelas-refugios-climaticos

https://www.20minutos.es/noticia/4423651/0/barcelona-limitara-trafico-alrededor-78-escuelas-centros-educativos-entre-2020-2021/

https://ajuntament.barcelona.cat/ecologiaurbana/ca/que-fem-i-per-que/urbanisme-per-als-barris/protegim-escoles

https://www.archdaily.co/co/899688/leku-studio-testea-estrategias-de-urbanizacion-reversible-en-colegios-de-barcelona