EXPOSTMODERNO – CORTILE CULTURALE URBANO

Il progetto “Cortile Culturale Urbano” è un’iniziativa proposta dall’associazione Armata Brancaleone APS, come naturale sviluppo delle attività che l’Associazione ha condotto negli ultimi anni nell’ex Arena Moderno con il progetto expostModerno, un ex cinema all’aperto nella città di Bari, con una lunga storia di abbandono e degrado alle spalle per circa quarant’anni.

L’Armata Brancaleone è animata dalle energie di un gruppo di giovani baresi che, a partire da diversi background professionali, si impegnano nella riattivazione di uno spazio pubblico comunale, quale quello dell’Arena, trasformandolo in un presidio sociale del quartiere Libertà. Da cinema, l’Arena diviene, negli ultimi anni, centro per tessere relazioni di vicinato, sostenere un’economia di prossimità, realizzare attività culturali ed eventi.

Questo spazio pubblico sorge nel quartiere Libertà di Bari, un contesto molto variegato ed esteso in cui gravitano realtà sociali diverse tra loro. I ragazzi che costituiscono l’Armata Brancaleone sono in gran parte residenti nel quartiere Libertà e ne conoscono le difficoltà, le contraddizioni, ma anche le caratteristiche di pregio e il senso di comunità e appartenenza ad un luogo che cerca una sua definizione negli interstizi del quartiere.

Il progetto expostModerno risulta vincitore di diversi finanziamenti a sostegno delle sue attività culturali, fino all’ultimo progetto dal titolo “Cortile Culturale Urbano”, vincitore di un finanziamento comunale nell’ambito del PON Città Metropolitane 2014-2020 per la creazione di servizi di prossimità presso le aree urbane a forte rischio di marginalità. Inizia così la sua evoluzione in cortile urbano, un contenitore flessibile di possibilità, un catalizzatore sociale all’interno del quartiere.

In questo processo di trasformazione, l’emergenza dettata dal coronavirus ha segnato forti cambiamenti nella vita urbana e ha messo in luce la necessità di costruire nuove modalità e nuove forme di comunità.

È entrata in crisi non solo la possibilità di vivere nello spazio pubblico, ma la sua stessa essenza.

Il concetto di spazio pubblico si è svuotato di colpo, lasciando il posto all’internità delle abitazioni e mostrando l’impossibilità di fruire dello spazio proprio delle comunità, lo spazio pubblico.

“Da un lato il distanziamento fisico non può andare a discapito della vicinanza sociale, che serve alla tenuta soprattutto di quei quartieri già penalizzati in termini di servizi pubblici e di prossimità; dall’altro bisogna evitare che la privatizzazione dello spazio pubblico, fondamentale ora per contribuire alla sopravvivenza delle attività commerciali, prenda strade senza ritorno.

In questo senso le esperienze di liberazione e di condivisione degli spazi urbani svolgeranno un ruolo fondamentale nel tenere insieme una risposta reattiva a questa situazione inedita, ma a proseguire percorsi di democrazia e riconoscimento dei beni comuni emergenti già avviati”. (Silvia Sivo, presidente Armata Brancaleone APS)

In questo senso, l’Armata Brancaleone ha lavorato nelle ultime settimane per ripensare le attività di expostModerno, già favorite dall’avere luogo in uno spazio all’aperto e dall’esperienza di quattro anni di iniziative culturali, adeguandole a questo nuovo contesto per garantire i principi di comunità e condivisione dello spazio per mezzo del linguaggio del cinema e della cultura, insieme a momenti di condivisione e socialità.

Elemento fondamentale delle attività annuali di ex postModerno è la rassegna cinematografica estiva, ancora più ricca nel 2020 in quanto parte della programmazione della Rete Civica Urbana del quartiere Libertà di Bari.

La sfida accolta è consistita nel ripensare la rassegna, adattandola ad una  nuova modalità di fruizione, nella cornice delle misure di sicurezza previste e in continuità di collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

Sarà riproposta una programmazione orientata alle opere cinematografiche meno conosciute o da riscoprire, e ai generi che non trovano abbastanza spazio nella programmazione del circuito mainstream delle sale e si lavora anche sull’avvio di una riflessione aperta sulla trasformazione dell’uso e del ruolo dello spazio pubblico.

Il ritorno alle attività è stato dettato proprio dal ripensamento dello spazio e alla sua trasformazione per accogliere nuovamente il pubblico, anche se in forma diversa.

Lo spazio è stato ripensato secondo la logica di “a 1 metro di distanza” e questo concetto è stato esplicitato nel disegno dello spazio fisico evidenziando la nuova distanza da rispettare, senza ricorrere a prescrizioni dettate dalle norme o “controllori” pronti a far rispettare le regole, ma giocando con il disegno dello spazio per mezzo di forme e colori.

In questo modo l’Arena si è riempita di cerchi colorati sul pavimento “a 1 metro di distanza”, pronti ad ospitare le sedute per gli spettatori e lo ha fatto ricorrendo al principio cardine della creazione di comunità intorno allo spazio pubblico. Attraverso una call sono stati chiamati a raccolta i volontari, desiderosi di partecipare attivamente a questo processo di ridisegno di uno spazio a seguito delle mutate necessità e nel corso di appuntamenti settimanali sono stati dati vita e colore ad un pavimento asfaltato, già animato da inserti vegetali, simbolo della lotta alla cementificazione dei nostri spazi pubblici.

Ad oggi, prima dell’inizio della rassegna cinematografica estiva, l’Arena appare come un grande spazio pubblico, pronto ad accogliere le comunità, nel rispetto delle nuove regole imposte dall’emergenza sanitaria, fortunato ad avere la disponibilità di ampi spazi per ospitare attività culturali, quelle attività duramente colpite dalla chiusura forzata di questi ultimi mesi che, però, si sono mostrate fondamentali per tutti noi cittadini, limitati nella nostra espressione sociale.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria si è aperta una riflessione tra i membri dell’associazione, basata sul ripensamento delle attività e dello spazio, riflessione aperta alla comunità grazie ai principali canali di comunicazione, sfociata poi in attività concrete di trasformazione dello spazio pubblico nel mese di giugno.

Le attività sono state condotte all’insegna dei principi dell’urbanismo tattico: la temporaneità degli interventi, la sperimentazione, l’economicità, ma soprattutto la condivisione delle intenzioni e delle trasformazioni con la cittadinanza attiva con il fine di ottenere un elevato valore comunicativo. Si tratta di interventi a piccola scala, che nel loro valore simbolico possono costituire modelli per buone pratiche di azione a scala urbana. William White (1988) afferma che l’urbanismo tattico interviene nella “enorme quantità di spazio ancora non sfruttato dall’immaginazione” che caratterizza le nostre città, punteggiate da lotti vuoti e spazi pubblici inutilizzati.

Così come durante il lockdown la cultura ha rappresentato un’àncora fondamentale nella vita delle persone costrette in casa, così nella fase della ripresa la cultura (e i lavoratori della cultura) dovrà assumere una nuova centralità per ripensare le relazioni umane e l’Armata Brancaleone si muove in quest’ottica, affrontando questa nuova sfida.

La situazione di emergenza ha evidenziato l’importanza di avere spazi destinati all’autorganizzazione e alla condivisione alternativi alla dimensione privata dello spazio domestico o dello spazio pubblico gestito e regolamentato e, a partire da queste premesse, si sviluppa l’attività di expostModerno.

Letizia Musaio Somma – Armata Brancaleone APS

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