CHAIRS SHARED

Gaetano Giovanni Daniele Manuele, PhD Arch

gaetanomanuele@yahoo.it

Il mantenimento del distanziamento sociale nello spazio urbano, rappresenta sicuramente uno dei temi più importanti da affrontare nel periodo immediatamente post lockdown.

Il rispetto della regola che impone una distanza di un metro dagli altri, dovrebbe essere raggiunto grazie alll’adozione di comportamenti responsabili da parte dei singoli individui ed all’azione sanzionatoria verso i trasgressori applicata dalle autorità locali di controllo.

Tuttavia non si può fare affidamento solo sul senso civico dei singoli individui e sui controlli affinché si abbia il rispetto del distanziamento, ma si deve operare anche sulla conformazione degli spazi urbani introducendo accorgimenti, strategie e soluzioni che lo possano favorire.

Percorsi unidirezionali per evitare l’incrocio di flussi d’individui in direzioni opposte, contrassegni che indichino a terra i punti di attesa, divieto di utilizzo di alcuni servizi o attrezzature che non possano garantire il distanziamento, potenziamento delle reti atte a favorire la soft mobility, appaiono soluzioni ottimali ed abbondantemente utilizzate già da molte amministrazioni locali.

Lo stazionamento nello spazio urbano, attraverso la fruizione di sedute pubbliche, rappresenta un elemento di criticità per il rispetto delle distanze sociali di sicurezza.

Le sedute, le panchine, sono difatti concepite – solitamente – per ospitare più individui, in maniera tale da facilitare la socialità e la convivialità.

Tale aspetto, appare evidente, come mal si concili con le necessità legate al distanziamento sociale delle disposizioni in materia di contrasto al Covid19 (Decreto-legge 16 Maggio 2020, n. 33; Dpcm 17 maggio 2020).

Una soluzione, peraltro utilizzata da qualche amministrazione locale, può essere quella di impedire totalmente la seduta nelle panchine o limitare, attraverso appositi contrassegni adesivi di divieto, la seduta ad un solo individuo.

Tali soluzioni tuttavia rendono impossibile qualsiasi forma di socialità fra due individui che vogliano interagire entrambi da seduti.

Una soluzione che può garantire il distanziamento e contemporaneamente permettere che all’aperto possano essere curati i rapporti interpersonali, è possibile attraverso l’adozione di quello che ho definito come “Chairs Shared”.

Si tratta difatti di sedie che possono essere prelevate da apposite postazioni e spostate liberamente da ogni individuo nella posizione che preferisce all’interno di uno spazio urbano definito.

Le sedie avranno un sensore di distanza ed uno di pressione che attiveranno un segnale rumoroso ed una vibrazione nel momento in cui due individui saranno seduti a meno di un metro fra loro.

L’allarme sarà lanciato attraverso un suono insistente e fastidioso, ma anche da una vibrazione della seduta affinché possa essere percepito anche da chi abbia deficit uditivi.

Il sensore di pressione, posto nel piano di seduta, farà in modo che il sensore di distanza si attivi solo quando un individuo si sieda.

Quindi due sedie vuote, ma anche una sedia occupata ed una vuota, non determineranno l’attivazione del segnale di allarme anche quando fossero fra loro ad una distanza inferiore al metro.

Una serie di sensori di distanza saranno posti anche nei servizi e nell’arredo dello spazio pubblico, questo per evitare che chi voglia usufruire di una fontanella pubblica o di un cestino, possa entrare in contatto, a meno di un metro, con un individuo seduto mentre beve o getta una carta ad esempio.

Dunque un individuo che si sieda a meno di un metro da una fontanella pubblica ad esempio, vedrà nella propria sedia l’attivazione dell’allarme sonoro e della vibrazione.

Gli spazi urbani saranno dotati nei loro ingressi di particolari sensori che lanceranno un allarme qualora qualcuno porti una sedia al di fuori delle aree pubbliche delimitate – ad esempio una piazza o un parco recitanto – questo per scoraggiare possibili furti. Le sedute, per il medesimo fine, saranno anche dotate di segnalatore gps che permetterà di localizzarle in caso non siano presenti nell’area.

Come ulteriore elemento che ne scoraggi il furto, su di esse dovranno essere ben presenti loghi e nominativi degli enti che li hanno acquistati o donati alla comunità locale.

Le sedie saranno dotate di schienali reclinabili, questo permetterà ai fruitori di vivere lo spazio pubblico in maniera più congeniale alle loro esigenze.

Gli individui infatti potranno spostare le sedute in zone soleggiate per prendere il Sole, reclinarle per leggere comodamente un libro, porle l’una di fronte all’altro per avviare una conversazione “faccia a faccia”, oppure disporle a cerchio per instaurare dibattiti o riunioni di gruppo.

La sicurezza delle sedute in merito a possibili contagi da Covid19 a causa del contatto con superfici infette sarà invece garantita da una postazione sanificatrice nella quale ogni individuo potrà far passare la seduta prima di utilizzarla.

Getti di vapore contenente una soluzione igienizzante provvederanno a sanificare la seduta rendendola sterile prima dell’utilizzo.

Alcune sedute potranno essere dotate di ripiani mobili che potranno essere utilizzati come appoggio per supporti multimediali – tablet o notebook ad esempio – oppure per consumare un pasto in comodità.

L’area in cui verrà predisposto il progetto “Chairs Shared” sarà opportuno che a riguardo che sia dotata di Wi-Fi Free e prese elettriche gratuite opportunamente distanziate fra loro.

Fig_1 Possibile applicazione del progetto a Piazza del Campo, Siena

Fonte: elaborazione dell’autore su immagine di Goggle Street View

Chairs Shared: in Sintesi

Viene sempre garantita la distanza di sicurezza di un metro grazie ad un sensore di distanza che attiva un allarme, integrato nella seduta, che suona e vibra quando la distanza tra le sedute scende al di sotto di un metro.


Un sensore di pressione posto sulla seduta, attiva il dispositivo che rileva la distanza tra le sedute solo quando un individuo si sieda. Questo evita che l’allarme si attivi anche quando due sedute vuote siano troppo vicine o quando una seduta occupata sia a meno di un metro da una seduta libera.

Viene garantita la possibilità di interloquire frontalmente, anche a gruppi numerosi, guardandosi negli occhi, mantenendo sempre la distanza di sicurezza di un metro.


Le sedute possono essere spostate alla ricerca delle condizioni ambientali desiderate. (Possono essere allocate in aree soleggiate qualora si voglia prendere il Sole, in aree coperte qualora ci si voglia riparare da agenti atmosferici, in aree ventilate qualora si ricerchi un po’ di refrigerio, etc.)


Viene scoraggiato il furto delle sedute da dispositivi sentinella disposti ai margini dello spazio pubblico. Essi innescano un allarme caratterizzato da un suono insistente continuo, qualora le sedute vengano portate al di fuori del confine dello spazio pubblico destinato alle sedute. Un GPS integrato nelle sedute diminuisce il rischio di furto.


Viene garantita la distanza di un metro delle sedute dalle dotazioni ludiche/ricreative e servizi presenti nello spazio pubblico dalla presenza di sensori integrati in questi ultimi. Fontanelle, altalene, cestini, etc. sono dotati dunque di sensori che segnalano a chi utilizzi una seduta se si trovi troppo vicino ad essi. Quest’ accorgimento permette a chiunque di poter usufruire dei servizi non entrando in contatto a meno di un metro con chi sia seduto.


Una postazione igienizzante permette di sanificare le sedute facilmente prima di ogni utilizzo. Le sedute vengono fatte scorrere dentro una struttura ad arco dalla quale fuoriescono getti di vapore di liquido igienizzante.


La possibilità di reclinare lo schienale delle sedute ne facilita utilizzi diversi (dormire, leggere un libro, dialogare, prendere il Sole, etc.)

La presenza di un ripiano mobile, in alcune sedute, permette di utilizzare comodamente dispositivi multimediali o consumare un pasto.