Parchi e uso sociale degli spazi pubblici

arch.Giacomo Leonardi

dott. Angela La Rotella

giacomo.leonardi@comune.torino.it – 0114430490 Comune Torino Direzione urbanistica. via Meucci 4

dott. Angela La Rotella, Direttore organizzativo di Biennale Democrazia – biennale.democrazia@comune.torino.it – 011/4424783, 011/4433926, 011/4424753  Via San Francesco da Paola 3 – 10123 Torino

1) PARCHI, SPAZIO PUBBLICO E TRASFORMAZIONE DELLA CITTÀ

Parco di Spina 3 – Parco Dora

Si ritiene utile contributo l’esperienza di progettazione e attuazione del parco di Spina 3 in quanto rappresenta, a partire dalla previsioni di PRG, un esempio di attuazione di spazi pubblici di assoluta rilevanza sia in termini dimensionali (450.000 mq. circa) che qualitativi.

Il tema del recupero di aree industriali dismesse ha caratterizzato la struttura portante del Piano Regolatore diTorino attraverso le Zone Urbane di Trasformazione nelle quali sono previsti interventi di radicale trasformazione dei tessuti. In questo quadro si pone la Spina Centrale con le 4 sub aree di cui Spina 3 rappresenta una delle modalità attuative. Importante il tema delle bonifiche nelle aree “brownfield” e dell’interpretazione non solo di senso del progetto di parco, realizzato con tecniche innovative, ma anche in relazione ai quadri economici delle opere pubbliche che sempre più devono confrontarsi con la scarsità delle risorse.

Il progetto Miraorti

È stato avviato un percorso di progettazione sperimentando un metodo di riqualificazione degli orti, spontanei e regolamentati, condiviso con i cittadini. Le attività del progetto comprendono la realizzazione di orti didattici nelle scuole del quartiere, la gestione di un orto collettivo, interventi di riqualificazione degli spazi comuni, progettazione partecipata della pista ciclabile, incontri e focus group sull’agricoltura sociale e sulla riqualificazione del Parco Piemonte, in collaborazione con Coldiretti e Facoltà di Agraria di Torino.

www.fondazionemirafiori.it

www.miraorti.com

Parco dell’arte vivente PAV – luogo fisico e agorà sociologica antropologica

Focolare, progetto del collettivo Terra Terra, si  configura come un’installazione ambientale in terra cruda organizzata attorno  a un dispositivo di cottura che rievoca i forni comunitari di paese, luoghi  insieme di aggregazione sociale e di auto-produzione alimentare.

A partire  dal 30 giugno e fino alla fine di ottobre, Focolare verrà animato  grazie a un fitto calendario di appuntamenti di panificazione collettiva  curati da numerose associazioni, tra cui Kitchen Club, Imbarchino, Comunità  del pane – Pasta madre, Comunità marocchina, Comunità rumena, Comunità  ghanese.

PAV http://www.parcoartevivente.it/pav/index.php?id=242

2) USO (E INNOVAZIONE) SOCIALE DELLO SPAZIO E DEI CONTENTORI PUBBLICI ESISTENTI

CASE Del QUARTIERE

La Casa del Quartiere di San Salvario, la Cascina Roccafranca,la Casa nel Parco, Cecchi – Hub multiculturale, I Bagni pubblici di Via Agliè e Via Cherasco, il centro +Spazio4, sono aree ed edifici riqualificati in anni recenti grazie a finanziamenti pubblici (comunali, regionali, europei) e privati (fondazioni bancarie e d’impresa), programmi di rigenerazione urbana (Pru, Urban, azioni locali a regia comunale) e restituiti ad usi sociali grazie alla collaborazione tra Comune, terzo settore, imprese, cittadini. Ospitano attività di ristorazione e caffetteria, sale prova per musicisti e compagnie teatrali, uffici per co-working, sale per corsi e riunioni, attività di animazione, doposcuola, conferenze e presentazioni pubbliche, proiezioni cinematografiche, concerti, feste. Si tratta di luoghi molto radicati nella realtà dei quartieri in cui nascono. Queste esperienze costituiscono per la Città di Torino un punto di riferimento per ragionare sulla costruzione della “citta pubblica” e sui possibili spazi di un nuovo welfare urbano.

https://maps.google.it/maps/ms?authuser=0&ie=UTF8&hl=it&oe=UTF8&msa=0&msid=211089143046323815100.0004bfdd4506329fdfb4e

GLI SPAZI DELLA FIDUCIA

La Città di Torino promuove dal 2009 Biennale Democrazia, manifestazione culturale presieduta daGustavo Zagrebelsky che ogni due anni, nel mese di aprile, organizza cinque giorni di incontri edibattiti pubblici volti alla diffusione di una cultura della democrazia che si traduca in pratica democratica (prima edizione, 2009; seconda edizione, 2011). Iniziative preparatorie e incontri aperti alla partecipazione attiva di cittadini e associazioni rappresentano una modalità consolidata di coinvolgimento in progress della cittadinanza, in vista dei cinque giorni conclusivi della manifestazione.Nel percorso di avvicinamento alla terza edizione di Biennale Democrazia (Torino, 10-14 aprile2013), la Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione Cascina Roccafranca, intende promuovere un Laboratorio cittadino su “Gli spazi della fiducia”, collocato nella Linea 3 della Call (Spazi urbani e inclusione sociale), i cui esiti possano essere successivamente approfonditi con incontri ad hoc nel cartellone di Biennale Democrazia 2013. Valorizzando un percorso di riflessione sugli spazi comuni già compiuto nel 2012 nell’ambito del progetto speciale “Biennale Democrazia Per la Legalità”, si porranno al centro dell’attenzione leesperienze virtuose, nell’ottica di una politica per lo spazio pubblico, costituite da Cascina Roccafranca e dalla rete delle “case del quartiere” della Città di Torino: centri culturali e ricreativi che hanno una valenza strategica nelle politiche locali per l’integrazione sociale. Obiettivo del Laboratorio sarà di indagare il ruolo che tali realtà possono svolgere nella diffusione su tutto il territorio urbano di esperienze rivolte all’inclusione sociale e al reciproco riconoscimento tra le diverse culture, messi a rischio da paura e insicurezza, specie in fase di acuta crisi economica. La riflessione proposta parte dalla consapevolezza che la nostra società è attraversata da una diffusa percezione di limitata “sicurezza” collettiva, e questo si riflette anche sul modo di vivere la città.Alcune delle ansie della sfera privata si trasformano in ansie collettive che inducono a comportamenti diffidenti verso la capacità della città di essere luogo di relazioni positive e socializzanti. Anche per contrastare questi fenomeni negli ultimi anni sono cresciute le politiche di rigenerazione urbana che hanno assunto anche una dimensione di “urbanistica di prossimità”.