La città eventuale: come la città si trasforma

La città eventuale: come la città si trasforma


Dettaglio eventi


Il rapporto tra eventi e città si è andato, nell’ultimo ventennio, sempre più articolando e oltremodo complessificando soprattutto se guardiano a tale rapporto lungo i processi di rigenerazione urbana, gli effetti sugli spazi pubblici e le dinamiche di partecipazione dei cittadini. Possiamo però sostenere che questo rapporto si declina in diverse configurazioni: ci sono eventi che trasformano la città e città che si trasformano attraverso eventi, e poi ci sono eventi che vanno in cerca di città per manifestarsi (come i grandi eventi delle olimpiadi o le Expo) e città che vanno in cerca di eventi per rappresentarsi (come per esempio i festival).
Assumendo gli eventi come amplificatori del possibile, la sessione è tesa ad indagare come questi, attraverso usi temporanei/transitori, si presentino come dispositivi in grado di promuovere processi di risignificazione della città, innescando dinamiche di immaginazione e/o di rigenerazione urbana. Usi temporanei o transitori, qui, non vengono assunti tanto in riferimento alla durata dell’uso (breve, limitata, stagionale, etc.) che occupa l’evento nello spazio, ma piuttosto a logiche differenti.
L’uso temporaneo rimanda ad uno spazio di tempo tra passato e futuro, in cui si indagano i possibili usi facendo intravedere soluzioni permanenti a problemi contingenti. Quello transitorio attraversa lo spazio e non sollecita tanto ad un uso particolare di questo, ma alla possibilità di una sua assidua e incessante utilizzazione multipla.
Queste logiche diverse si incrociano con eventi differenti ma tutti convergenti su una interzionalità performativa che trasforma oggetti e soggetti, alimentata da pratiche potenzialmente conflittuali, intenzionalmente critiche, premeditatamente tattiche. Di questi possiamo riconoscere alcune declinazioni:
Si tratta di eventi di protesta, di eventi esplorativi ed eventi sperimentativi.

  1. Gli eventi di protesta sono iniziative che nascono a partire da una decisione istituzionale e che contrappongono a queste soluzioni o modalità di costruzione di soluzioni, alternative. Si tratta di iniziative in cui si attivano spesso processi di progettazione/pianificazione parallela che utilizzano vari linguaggi per mettere in discussione le scelte, attivando pratiche di riappropriazione e di protagonismo dei cittadini.
  2. Gli eventi esplorativi, sono invece iniziative tese a indagare il carattere e il potenziale di luoghi percepiti in qualche modo problematici (aree dismesse, parti separate di città, immagini stereotipate). A differenza degli eventi precedenti, qui non si tratta di attivare risorse (materiali e immateriali) contro una decisione, ma di promuovere – spesso all’interno di strumenti di pianificazione e con iniziative di “community based-public art” – visioni, pratiche, possibilità di trasformazione futura dando occasioni di interazione intorno a problemi.
  3. Eventi sperimentativi. Sono iniziative di “agopuntura urbana”, capaci di produrre esperienza nelle pratiche quotidiane degli spazi pubblici. Sono eventi effimeri, sfuggevoli, sovversivi che spesso con un approccio ludico, estetico e autorganizzato attraverso incursioni a sorpresa in luoghi quotidiani, attivano pratiche di riappropriazione e di risignificazione dello spazio, dinamizzando immaginazione urbana. Non sono iniziative che nascono per forza come forme di opposizione e di protesta, anzi a volte innescano conflitti, ne che emergono con l’obiettivo di ricercare una soluzione a un problema particolare, magari lo evocano solo, ma che attraversano e “inventano” con tattiche di creatività uno spazio che “è altro” in cui ricercare proprie specificità di azione.

La sessione si rivolge a quelle pratiche che a tali eventi possono collegarsi, lasciando spazio a tutti i partecipanti di riconoscersi e reinterpretare le declinazioni qui suggerite.

Interventi