a cura di M. Alessi
Sempre più spesso stiamo assistendo ad una ripresa dello Spazio Pubblico dopo il blocco imposto dalla pandemia. Ci siamo accorti quanto sia necessario e quanto sia indispensabile per le nostre vite, le nostre città, la società in generale. Si cerca di trovare soluzioni all'emergenza, e nel contempo si scoprono buone pratiche per un nuovo modo di fare, di vivere e di progettare.
E’ ormai necessario per la Società un cambio di passo ed un tipo di mentalità che trova concretezza nel ruolo e nella visone che le donne, con il loro apporto, fissano nel cambiamento della città.
“Her city” è un'iniziativa di sviluppo urbano congiunta di UN-Habitat (il Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani) e il think tank indipendente svedese Global Utmaning (Global Challenge) che ha l’obiettivo di mappare metodi e strumenti efficienti per migliorare l'uguaglianza e l'inclusione nelle aree urbane aumentando il coinvolgimento di donne e ragazze nei processi di sviluppo. Durante la Biennale dello Spazio Pubblico avremo l’onore della presentazione mondiale del progetto dopo il suo lancio in occasione della Giornata internazionale della Donna l’8 marzo.
Per sensibilizzare sul ruolo strategico dello spazio pubblico e contribuire al dibattito sul futuro delle nostre città “Ad 1 metro di distanza” ha attirato la partecipazione di professionisti sparsi per tutto lo Stivale. L’iniziativa si può definire un laboratorio, un momento di resilienza, riflessione e condivisione su soluzioni e problematicità che la nuova era Covid ci ha costretto ad affrontare e a dare risposta scardinando magari vecchie logiche, cambiando prospettive per reinventare e rivitalizzare lo spazio pubblico.
Questa necessità trova corrispondenza e concretezza in StrategieGreen2020. Il sistema del verde, nella riqualificazione dello spazio pubblico, per connettere, arredare, valorizzare parti di città, e nell’edilizia, come elemento compositivo nella realizzazione ed attrezzaggio di fabbricati, condomini e abitazioni, costituisce “risorsa strategica” rispetto a molteplici funzioni ed il progetto và in questa direzione grazie al protocollo di intesa tra ASSOVERDE, AIAPP, ANACI.
Ma cambio di passo e logiche nuove le richiede soprattutto lo spazio pubblico delle nostre periferie, delle case popolari, dei quartieri troppo a lungo dimenticati che grazie alla cultura, l’arte, spazi verdi ed aree ludiche stanno rinascendo come testimonia il lavoro della Regione Lazio nelle case Ater.L’Assessorato all’Urbanistica e alle Politiche abitative della Regione Lazio sta promuovendo un vasto programma per la rigenerazione urbana centrato sul binomio riqualificazione edilizia e sviluppo di comunità, dunque non solo ristrutturazione degli alloggi e degli spazi comuni ma un ampio piano di risanamento di aree verdi, parchi gioco e centri sportivi per il rilancio delle periferie attraverso la valorizzazione del tessuto sociale e culturale.
Arte, ecologia ed educazione al vivere civile, coinvolgono anche le aree verdi ripensate per assurgere a nuovo ruolo rispettando le norme anti contagio e sperimentando nuove soluzioni per il sistema scolastico.
RomaNatura ha messo a disposizione il sistema regionale di parchi urbani e periurbani sostenendo e promuovendo progetti didattici di rilevanza socio-educativa e di didattica ambientale raccogliendo la nuova sfida della scuola diffusa: didattica all’aperto, outdoor education, alleanza educativa tra scuola e territorio, comunità educante, scuola di prossimità, e protagonismo dei parchi.
Ma la sfida è anche la riappropriazione della città e l’Ecomuseo Casilino dei bambini e delle bambine ci racconta il suo territorio lanciando nuovi paradigmì e narrazioni, guardando la città ed il territorio con nuovi occhi e nuovi sensi.
Anche a Tor Bella Monaca il coinvolgimento delle associazioni e degli abitanti del quartiere fa sì che lo spazio pubblico torni terreno di incontro e di espressione della comunità, obiettivo che CRESCO (Cantiere di Rigenerazione Educativa, Scuola, Cultura, Lavoro) con il suo lavoro mette in moto e ci racconta grazie alla ricchezza della comunità educante che contribuisce alla rigenerazione del quartiere.
In questa fase di ripartenza si prova così a costruire “la città che cura i bambini” anche tramite lasperimentazione che vede Trieste, patria di Basaglia, in prima fila rispetto allo studio del disagio psichico che sta aggredendo i più piccini. Anche qui le parole chiave diventano ancora una volta comunità, quartiere, prossimità, prevenzione.
E la città che cura è anche quella che rivaluta le sue mura storiche attraverso la realizzazione di spazi a verde di vicinato e di orti, come nel caso del progetto degli orti didattici “sospesi” tra le mura di Borgo di Sansepolcro.
Esistono poi città dove la ricucitura con la città storica è battaglia culturale come quella che il Laboratorio di ricerca LabCity Architecture, insieme agli studenti di architettura di Palermo, le associazioni locali e la parrocchia Sant’Agnese, stanno conducendo a salvaguardia dei presidi culturali e umani presenti nei quartieri più fragili della città con il progetto Palermo2030: Recycling Danisinni.
Ma se gli aspetti della scuola sono importanti, l’educazione trova nel gioco un nuovo modo di operare raccontato ed analizzato già dal primo incontro di “Mettiamoci in gioco” ormai in completa modalità “on” grazie ai numerosi interventi ed esempi analizzati.
E se giocando si impara e se questa pandemia ci ha insegnato a rispettare l’ambiente, non potete non divertirvi con Go Goals, il gioco dell’oca prodotto dalle Nazioni Unite per spiegare ai più piccoli il significato ed il contenuto degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’”Agenda 2030”.
L’emergenza della pandemia può e deve essere occasione per ripensare le città, gli spazi pubblici, le aree private, rivedendo anche le tradizionali modalità di pianificazione, attuazione, gestione degli interventi, valorizzando le importanti sinergie tra attori pubblici e soggetti privati. Dopo un periodo in cui lo spazio pubblico era spento e deserto, siamo lieti di assistere ad una nuova fase in cui le sue tematiche e le sue declinazioni danno segni di ripresa, e finalmente lo spazio pubblico si riaccende in “modalità ON”.
Buona lettura e Buona ripartenza!