L’EVOLUZIONE DEI WATERFRONT IN EMILIA-ROMAGNA
Attraverso l’attenzione alle architetture balneari l’arenile entra dentro al tessuto urbano
Testo ed Immagini a cura dell’arch. Cristian Gori
Proseguono con solerzia gli sviluppi per la riqualificazione dei waterfront nelle località costiere della Romagna. Sono stati illustrati di recente importanti interventi che interessano alcune delle più importanti località della riviera. Cervia, Cesenatico, Bellaria Igea Marina e Riccione, hanno presentato mediante comunicati stampa interessanti progetti di riqualificazione degli spazi pubblici accomunati dalla peculiarità del waterfront.
A Cervia grazie ai fondi del PNRR, viene previsto un progetto coordinato che intende rivalorizzare l’ambito delle saline, il parco naturalistico e il lungomare nella parte sud della città. Tra i progetti più significativi la “Pista ciclabile del sale”, un percorso ciclabile che circumnaviga i bacini delle saline. Previsto inoltre il “Museo del governo delle acque”, con un programma di recupero degli antichi macchinari d’epoca impiegati per la lavorazione del sale. Infine a completare il piano, la “Realizzazione della torre d’avvistamento”. Quest’ultimo edificio offre un punto belvedere per osservare dall’interno del territorio periurbano un’ampia veduta panoramica della città. Oltre alla valorizzazione del Parco naturale, la riqualificazione del waterfront nell’area litoranea delle frazioni di Tagliata e Pinarella, un piano comprendente il lungomare, la pineta e la strada di via Italia. Una serie di opere coordinate mediante le quali rigenerare il sistema di spazi pubblici.
Altrettanto significativi e degni di nota, la riqualificazione dei tratti di lungomare previsti nei comuni di Cesenatico e Bellaria Igea Marina. A Cesenatico è prevista la riqualificazione del lungomare di ponente nella zona di Zadina (Cesenatico nord). Mentre a Bellaria Igea Marina, precisamente nella parte di Igea, viene previsto il primo tratto degli oltre 2 km in programma, sull’esempio del recente lungomare Raffaella Carrà realizzato tra il 2021-22. Entrambi i progetti mirano a costruire una fascia ciclopedonale, caratterizzata da aree verdi e zone relax. Particolare attenzione viene posta ai materiali costruttivi, per le caratteristiche di ecocompatibilità e alla sicurezza urbana ed ambientale. Luoghi preposti per il relax, le attività ludiche e sportive, da vivere in sicurezza, beneficiando della salubrità propria dell’ambiente marino.
Diversa ma anch’essa particolarmente interessante, la proposta approvata dal comune di Riccione sulla rigenerazione dell’intera area portuale. Un progetto urbano integrato, che prevede la riqualificazione delle due darsene (ponente e levante), il restyling delle due piazze antistanti, la sistemazione delle banchine, la creazione di aree verdi e zone relax. In ultimo viene pure prevista la creazione della “Casa del porto”, un edificio preposto ad ospitare e concentrare i servizi per la nautica e le sedi istituzionali di Capitaneria e Guardia di Finanza. Un piano di riassetto dell’intera area, che intende riaffermare la centralità del porto dentro la città di Riccione.
Una serie interessante di proposte di riqualificazione e rigenerazione urbana, dove al di la della peculiarità del contesto territoriale, è possibile cogliere in tutti la volontà di affermare una particolare attenzione alla qualità degli spazi pubblici. In tutti gli interventi previsti si riscontrano quattro requisiti comuni di primaria importanza. La messa in sicurezza degli ambienti e la volontà di garantire il massimo livello di accessibilità ai luoghi. A questi requisiti, vanno aggiunti il desiderio di individuare aree gradevoli per il relax e la socializzazione, oltre a rendere i luoghi attraenti nel suo insieme.
Se l’attenzione agli ambienti caratterizzati dalla presenza dell’acqua come componente paesaggistica, è un aspetto consolidato nella valorizzazione degli spazi urbani, meno scontata è l’attenzione rivolta al rapporto compositivo in corrispondenza dell’arenile.
Un aspetto che testimonia un cambiamento culturale prima ancora che urbanistico, che porta a concepire in modo diverso e nuovo la linea di costa, in particolare l’arenile, nobilitando anche il tema sempre sottostimato delle architetture balneari.
Se la spiaggia in passato si connotava come un limite, o meglio un margine territoriale-geografico tra il mare e la città, capace di far coincidere il senso d’identità e di dissolvimento, oggi è parte integrante del tessuto urbano. Con l’attenzione alle architetture balneari l’arenile entra dentro al tessuto urbano della città. Tutti i nuovi waterfront costieri (che potremmo connotare come “sandfront”, in quanto si integrano anche di un fronte sabbioso) si manifestano come perfetto connubio tra pubblico e privato, dando origine ad una nuova tipologia di spazio urbano, una sorta di “fascia di filtro”, composta da arenile, asse stradale e tessuto alberghiero. Uno spazio di uso pubblico dove poter vivere la dimensione urbana della città con la naturalezza del mare, ovvero concepire la linea di costa come un “woonerf marino” per viverla con continuità.
Link di riferimento
WATERFRONT CERVIA:
WATERFRONT CESENATICO:
WATERFONT BELLARIA IGEA MARINA: