Camminare lungo le mura di Roma e delle città del Lazio

di Rosario Pavia (INARCH Lazio)

La città ha perso da tempo il suo passo, nel senso che la sua misura e il suo apprendimento non sono più legati al camminare, all’attraversamento a piedi. Mentre la città antica aveva dimensioni contenute e si organizzava in relazione ai passi dei suoi cittadini, realizzando una forte unitarietà tra organismo urbano e corpo, ora la città contemporanea, nella sua forma di metropoli e di urbanizzazione diffusa, ha perso del tutto il rapporto con l’atto del camminare. La trama viaria della città è ora dominata dal traffico automobilistico che ha imposto le sue regole alla pianificazione urbanistica e ha reso marginale e sterile l’attraversamento pedonale.

Il sistema urbano ha anche perso la struttura narrativa che caratterizzava la città moderna, consentendole di porsi come racconto, come sequenza di spazi e di eventi legati da percorrenze lente, in cui il camminare poteva svolgere ancora il suo ruolo di connessione funzionale e di apprendimento estetico delle diverse identità urbane attraversate. Se nella modernità la struttura narrativa della città rivelava il testo urbano attraverso una trama di percorsi definiti e riconoscibili, ora, nella città contemporanea, ci troviamo immersi in un intreccio labirintico di reti che rendono difficile il suo attraversamento e indecifrabile la lettura del suo ipertesto.

Sarà ancora possibile tornare a camminare in città, dando senso ai nostri passi lungo percorsi pedonali narrativi? Sapremo ricercare nel labirinto della città contemporanea i fili di Arianna per attraversarla e riconoscere le sue strutture e le sue storie? Individuare la traccia dei percorsi narrativi più efficaci è un’impresa non facile, ma siamo certi che le mura urbane possano essere un buon punto di partenza.

A ben vedere le mura sono il segno distintivo della città europea, sono presenti ovunque, nelle città piccole e in quelle grandi. Spesso sono state abbattute, ma il loro tracciato, il loro vuoto, ha fortemente condizionato lo sviluppo urbano.

A Roma il discorso assume una sua specifica prospettiva

Le mura Aureliane

Le mura Aureliane, realizzate nel 270-275 d.C. dall’imperatore Aureliano e sopraelevate da Onorio all’inizio del IV secolo d.C. si sviluppavano per circa 19 Km intorno alla città inglobando alcune importanti preesistenze come l’Anfiteatro Castrense, la Piramide Cestia, il Castro Pretorio. Le mura furono nel corso dei secoli ristrutturate, rinforzate in relazione ad esigenze funzionali e militari e sono giunte quasi integre fino a noi. A differenza di molte grandi città europee, come Vienna, Parigi o Milano, che distrussero i loro recinti murari per promuovere il nuovo sviluppo urbano, Roma, dopo l’unificazione d’Italia, conservò le proprie mura, intervenendo solo nell’ammodernamento delle antiche porte e nell’introduzione di nuovi passaggi in relazione allo sviluppo della rete stradale. Delle antiche mura rimangono circa 13 Km (sono andati persi i tratti lungo il fiume e quelli che risalivano il Gianicolo e comprendevano un lembo di Trastevere). Si tratta di un sistema archeologico, storico e culturale unico e, nel contempo, di una infrastruttura urbana decisiva per il disegno e l’identità della città. Tale patrimonio, tuttavia, non ha trovato nelle politiche di sviluppo della Capitale e in particolare nei suoi piani urbanistici una adeguata attenzione. Solo l’ultimo piano regolatore (approvato solo nel 2008) ha riconosciuto nelle mura Aureliane un ambito di programmazione strategica per la realizzazione di un parco lineare lungo il suo circuito. A distanza di oltre 10 anni non si sono avuti risultati concreti. Manca ancora un impegno politico in questa direzione e un progetto operativo unitario che consideri le mura come una risorsa e non un costo, una grande infrastruttura dello spazio pubblico in grado di ricomporre la forma di una parte consistente della città, restituendo ai quartieri della prima espansione moderna nuovi luoghi di riferimento e spazi di aggregazione sociale. 

Le mura Aureliane sono anche una grande infrastruttura narrativa attraverso cui è possibile ripercorrere la storia della città, cogliere i diversi caratteri delle direttrici di espansione che si dipartono dalle porte, le diverse qualità del rapporto tra l’interno e l’esterno delle mura. Questo potenziale narrativoe strutturante va reso effettivo attraverso opere e interventi che consentano la reale fruizione del sistema murario, a partire da un itinerario pedonale e un corridoio verde che si sviluppi con continuità. Una tale infrastruttura va vista come un’opera pubblica di base, un primo momento per una strategia più articolata, tesa a realizzare un grande parco lineare e fare delle mura una risorsa culturale ed economica, un attrattore per un turismo sostenibile e iniziative imprenditoriali.

Camminare lungo le mura Aureliane

Le città più avanzate sul piano della qualità urbana e della sostenibilità ambientale hanno posto la pedonabilità o meglio la camminabilità (walkability) al centro delle loro politiche d’intervento (Amburgo ha predisposto un piano operativo finalizzato a rendere la città attraversabile a piedi entro il 2030). Percorsi pedonali per interconnettere gli spazi pubblici dei quartieri, i parchi, i luoghi e i monumenti della città, ma anche come rete che si lega ai nodi del trasporto pubblico, integrandosi alle altre reti della mobilità. E’ questo sistema che manca a Roma. Non solo mancano le piste ciclabili, manca lo spazio di attraversamento per i pedoni. Non esiste nessuna attenzione alla funzionalità dei percorsi pedonali, alla loro qualità tecnica e urbana, al loro ruolo fondamentale di favorire la lettura della città e lo sviluppo di forme di cittadinanza.

Intorno alle mura Aureliane non esiste un percorso pedonale (né tantomeno ciclabile), idoneo, attrezzato, in sicurezza, che possa consentirne la fruizione e la valorizzazione. Realizzare questo sistema può essere l’inizio di una nuova strategia di riconquista dello spazio pubblico. L’anello pedonale intorno alle mura diviene non solo una infrastruttura di servizio alla sua accessibilità e fruizione, ma può attivare (per la sua forma anulare) un processo di ramificazione verso l’interno e l’esterno. In fondo si tratta di esplorare le forme e il senso di un nuovo pomerio. 

Il progetto Intorno alle mura di Roma

Le mura Aureliane rappresentano un patrimonio storico culturale unico, eppure versano in uno stato di abbandono e di degrado. La cinta muraria, nonostante la sua potenza, è un patrimonio inerte che non si è integrato al sistema urbano, non è diventato una infrastruttura per la riqualificazione della città, né una vera risorsa per i cittadini e i turisti. 

L’associazione Mura Latine, l’INARCH Lazio e il Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza hanno avviato un programma di ricerche e di iniziative per la riscoperta delle potenzialità delle mura e la promozione di un parco urbano e di un itinerario pedonale lungo il suo perimetro, riprendendo le proposte e le indicazioni dell’ambito di programmazione strategica Mura individuato da Piano Regolatore urbanistico di Roma approvato ne 2008 e mai attuato. 

Il programma Intorno alle mura di Romaha riportato l’attenzione della cittadinanza, delle istituzioni, degli operatori pubblici e privati su una risorsa straordinaria, che va riscoperta come bene comune e riproposta come grande progetto urbano capace di interpretare e riqualificare le relazioni tra il centro città e la sua prima espansione. L’iniziativa camminare intorno alle mura Aureliane ha coinvolto oltre 2000 cittadini che per 5 domeniche tra il 2018 e il 2019 hanno seguito con partecipazione le comunicazioni e i commenti di archeologi, urbanisti, storici dell’arte, botanici e sociologi che guidavano la camminata e a turno si passavano la parola. Lungo il percorso numerosi sono stati gli interventi di associazioni, di residenti, di rappresentanti dei municipi attraversati.

Nell’ambito della Biennale dello Spazio Pubblico 2021 il gruppo di lavoro Intorno alle mura di Roma si propone lanciare un programma di iniziative per la conoscenza e la valorizzazione delle mura delle città del Lazio. Sarà organizzato in questa direzione un seminario con la partecipazione  della Regione Lazio, amministrazioni comunali, associazioni, studiosi, operatori economici. Il titolo provvisorio del seminario è Intorno alle mura delle città del Lazio