NUOVE PISTE CICLABILI A ROMA: LA RISPOSTA AGLI UTENTI

Di P. Garau

Favorire la mobilità a consumo zero di energia, come la pedonalità e la ciclabilità, significa migliorare sia le condizioni ambientali che la qualità degli spazi pubblici e della vita urbana. (Carta dello Spazio Pubblico, para. 33)

Il godimento dello spazio pubblico è inscindibile da una sua utilizzazione civile, rispettosa e responsabile. La qualità della fruizione è quindi legata non solo alla dotazione, alla distribuzione, alla qualità ed al livello di manutenzione degli spazi pubblici, ma anche ai comportamenti dei singoli cittadini. (Carta dello Spazio Pubblico, para. 49)

Proprio in questi giorni si sta  completando un esperimento importante di ciclabilità in un’arteria centrale ed assai frequentata di Roma: la via Gregorio VII.

L’ intervento (vedi foto 1) consiste nel ricavare una pista ciclabile a fianco dei marciapiedi spostando gli spazi di parcheggio alla sinistra della pista stessa. Si crea così una sorta di “galleria ciclistica” che non è un capolavoro di ariosità ma al contempo soddisfa due requisiti importanti:  evitare  sollevazioni da parte degli automobilisti residenti e frequentatori, e proteggere i ciclisti, e soprattutto i più piccoli, dal traffico automobilistico. Naturalmente si determina così una riduzione della superficie stradale per il traffico motorizzato che può essere un problema ma anche un vantaggio nell’incoraggiare, almeno in teoria, una riduzione della velocità dei veicoli a motore.

Foto 1. Nuova pista ciclabile a Via Gregorio VII, Roma

Il successo dell’intervento dipenderà, come sempre, dal comportamento dei cittadini (vedi Carta dello Spazio Pubblico, para. 49). Innanzitutto si auspica una felice appropriazione dei nuovi spazi di mobilità da parte dei ciclisti. Ma si spera anche che gli automobilisti si comportino in maniera civile, evitando di ostruire in tutto od in parte la sede ciclabile. Come sta già avvenendo (v. foto 2).


Foto  2. Via Gregorio VII, Roma: un’inutile ed irriguardosa invasione di spazio pubblico riservato ai ciclisti