BiSP 2021: PROGETTI IN CORSO E IDEE DI PROGRAMMA

di Paola Carobbi, redazione BiSP

L’evento conclusivo della prossima Biennale dello Spazio Pubblico si svolgerà dal 13 al 15 maggio 2021 nella consueta cornice dell’ex Mattatoio; a riprova di un ormai decennale rapporto di fertile collaborazione, il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre ha infatti confermato la disponibilità delle sue strutture nell’ormai storica location nel cuore del quartiere Testaccio a Roma.

Come ampiamente anticipato, la Biennale del 2021 avrà per tema principale “I bambini e lo spazio pubblico”; l’evento verterà su attività seminariali, laboratori, mostre articolati in tre sotto-temi: “scuola”, “gioco”, “città”.

La Biennale del 2021 si configurerà come il momento conclusivo di un lungo percorso di avvicinamento, strutturato per eventi e per progetti, che confluiranno nell’evento conclusivo, occasione per presentare e discutere i risultati raggiunti e per condividerne le conclusioni.

La preparazione dell’evento comporta infatti l’organizzazione di una serie di attività e progetti, alcuni dei quali già avviati, altri in fase di avvio, da inquadrare all’interno delle aree tematiche individuate e da svolgersi tra ottobre 2020 e maggio 2021.

Nella scelta dei progetti sono stati e saranno privilegiati quelli che garantiscano un aggancio esplicito a temi di attualità sociale e civile, con un’attenzione particolare al mondo dell’infanzia: il recupero del rapporto scuola-città, con l’introduzione dell’”educazione alla città” nei programmi scolastici e con la riappropriazione degli spazi pubblici della città da parte della scuola; la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici, con la valorizzazione del verde pubblico anche in quanto componente capace di ridurre gli effetti dell’inquinamento nonché di preservare la biodiversità in ambito urbano; la battaglia per una mobilità sostenibile, con la promozione di modalità di progettazione e gestione di spazi urbani dedicati alla mobilità dolce e alla pedonalità; la campagna condotta a livello internazionale per il conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, con particolare riferimento al target 11.7 sullo spazio pubblico, che individua nei bambini una delle “categorie vulnerabili” a cui garantire spazi pubblici “sicuri, inclusivi e accessibili”.

Tra i progetti già avviati ricordiamo “A scuola di spazio pubblico”: realizzata con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino, l’iniziativa è sviluppata da INU Piemonte e si avvale della collaborazione di ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile). Prevede la realizzazione di una Storyboard integrata delle esperienze torinesi sul rapporto scuola-città degli ultimi 20 anni (soggetti, progetti, interpretazioni) e la realizzazione di sistemi di mappatura sulla qualità degli spazi scolastici in rapporto agli ambiti urbani in cui sono insediati, con particolare attenzione alla componente verde. Tali materiali saranno organizzati e divulgati all’interno di una apposita pubblicazione. E’ inoltre prevista la realizzazione di incontri seminariali (tematizzati attorno alla scuola come centro civico e come nodo complesso per la mobilità), da svolgersi sul campo (oppure in modalità web) in due siti appositamente individuati sul territorio torinese con il coinvolgimento di stakeholder qualificati (personale scolastico, soggetti istituzionali, organizzazioni socio-culturali); lo sviluppo di tali azioni ipotizza anche attività sul campo (da valutare in relazione alle possibilità operative prescritte dai protocolli Covid in divenire). Gli esiti delle diverse linee di lavoro confluirà in un evento seminariale conclusivo in occasione della Biennale dello Spazio Pubblico 2021. Storyboard, mappe ed esiti seminariali saranno raccolti anche in una pubblicazione di sintesi finale.

Sono giunti ormai al secondo appuntamento mensile i mini-talk organizzati per un confronto on line tra i partecipanti alla call “A 1 metro di distanza”; conclusasi a giugno scorso, l’iniziativa ha permesso di ricostruire sotto forma di progetti, ricerche, pensieri, immagini un racconto collettivo sui modi in cui l’attuale situazione di emergenza sanitaria, economica e sociale influisce o potrà influire sul senso di comunità pubblica e di bene comune; gli esiti di tali incontri verranno prevedibilmente raccolti in un evento seminariale e in una mostra nelle giornate conclusive della Biennale.

Tra i progetti in avanzato stato di definizione menzioniamo “Imparare la città”, nato dall’esigenza di promuovere una “nuova scuola”, scaturita dall’ emergenza COVID, che formi cittadini consapevoli e responsabili attraverso l’introduzione, a partire dai primi livelli della scuola dell’obbligo, di una nuova disciplina basata sulla scoperta della città come miracolo tecnologico, esempio di convivenza e speranza ecologica; “La città in 15 minuti”, che propone un’analisi dei servizi di prossimità a scala di quartiere in alcune città-campione, condotta dall’alto con i Sistemi Informativi Territoriali e dal basso attraverso processi di co-progettazione che coinvolgono amministrazioni locali, scuole, cittadini; “Città accessibili a tutti”, percorso di iniziative seminariali e laboratoriali aventi per oggetto politiche, piani ed esperienze per l’inclusione sociale di bambini, anziani e persone fragili con particolare attenzione alla mobilità attiva e alla gestione del periodo post-pandemico; “Mettiamoci in gioco”, che si propone di indagare il tema del gioco nelle sue declinazioni indoor e outdoor grazie al contributo di associazioni italiane e straniere (CEMEA, Ludantia), di musei e biblioteche per raccogliere progetti, esperienze significative e testimonianze sul tema delle attività culturali e ludiche dedicate all’infanzia, con particolare attenzione agli aspetti progettuali legati alla sostenibilità.

L’esposizione degli esiti di queste attività, assieme ad altre che si aggiungeranno via via,  costituirà quindi il nucleo principale delle giornate conclusive della Biennale.

Nonostante la situazione di emergenza sanitaria che stiamo attualmente vivendo, i cui effetti potrebbero prevedibilmente protrarsi sino alla prossima primavera, la Biennale non vuole venir meno ai caratteri di inclusività e partecipazione che ne hanno determinato il crescente successo: l’apertura “pubblica” e non onerosa alle varie iniziative, l’approccio processuale e laboratoriale nell’elaborazione dei progetti presentati, la natura multimediale dell’offerta in termini di eventi seminariali ed espositivi. A causa del possibile perdurare di restrizioni sanitarie allo svolgimento di eventi in presenza, sarà tuttavia necessario prevedere sistemi di partecipazione misti, garantendo modalità di ascolto e di intervento on line, che non precludano il più ampio coinvolgimento di uditori e di interlocutori negli eventi programmati, grazie all’utilizzo di piattaforme per la comunicazione in remoto. Sarà particolarmente incoraggiata la partecipazione attiva dei bambini, preferibilmente in rappresentanza di scuole del territorio. Si auspica inoltre il coinvolgimento di più figure professionali con profili multidisciplinari al fine di stimolare un confronto che non si limiti ai soli addetti ai lavori.

Anche se la definizione di un programma per le giornate conclusive è ancora prematura, si prevede un’organizzazione delle attività articolate per sotto-temi in cui ad interventi di “esperti”, opportunamente e preventivamente selezionati, seguirà l’esposizione dei risultati del lavoro fatto durante il periodo preparatorio, sotto forma di papers, video, mostre, presentazioni di esperienze significative.

Non mancheranno mostre ed esposizioni tematiche, oltre ad attività collaterali come “CharterPlatz 2.1”, l’aggiornamento della Carta dello Spazio Pubblico  in continuità con l’evento della “CharterPlatz” della scorsa edizione della BiSP. La Biennale non potrà infine rinunciare alla dimensione internazionale che ha sin dalla prima edizione costituito uno dei punti di forza dell’evento; da valutare la possibilità di far intervenire gli ospiti stranieri a distanza, in modalità sincrona o asincrona.

Per una versione più dettagliata del programma si rimanda alla sezione del sito ad esso dedicata, che verrà periodicamente aggiornata, in base alla progressiva definizione delle attività preparatorie ed all’evolversi della situazione sanitaria.