“Inclusione”: costruzione di comunità nella riqualificazione dei luoghi di cultura

laboratorio organizzato da: Comune di Reggio Emilia
in collaborazione con: Cerpa Italia e Reggio Children

L’uso del termine “inclusione sociale” non si presta ad interpretazioni univoche e per questo è opportuno convenire su una sua definizione espressamente calata nello spazio urbano. Inclusione significa favorire una migliore e piena integrazione e relazione della persona nel contesto sociale ed economico in cui vive e sottende il diritto inalienabile di cittadinanza per tutti, a tutti gli effetti.

Lo spazio urbano è uno strumento imprescindibile di inclusione.

Alcuni degli obiettivi posti dalle pratiche in essere e future nella città di Reggio Emilia riguardano la valorizzazione dei luoghi di vita collettiva a favore dell’inclusione sociale e dei processi di costruzione di comunità.

Il laboratorio propone ai partecipanti di discutere le problematiche inerenti la progettazione, trasformazione e gestione degli spazi pubblici avendo in mente le diverse età, i diversi stati di salute e le diverse abilità. Campo applicativo di analisi e dibattito saranno i tre luoghi pubblici d’eccellenza della città: la Piazza della Vittoria e Martiri del 7 Luglio, i Musei Civici, i Chiostri di S. Pietro.

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Organizzazione del laboratorio: la giornata alternerà momenti di plenaria e gruppi di lavoro in cui saranno presenti dirigenti e/o assessori comunali ed esperti del Cerpa e di Reggio Children che stimoleranno la discussione a partire dai casi di studio presentati. Le attività saranno introdotte dal Sindaco Graziano Delrio e coordinato da Lucia Lancerin (Referente INU Biennale Spazio Pubblico).
Data:  5 aprile 2013 presso gli Spazi di Reggio Children.

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Introduzione al laboratorio del “Viaggio nei comuni delle buone pratiche”

Mario Piccinini, Presidente INU Emilia-Romagna

Dalla città dei servizi alla città pubblica

La pianificazione urbanistica si è sempre occupata degli spazi pubblici, prima come standard, attraverso i piani dei servizi, previsti dalla legge regionale 47/78, che erano parte dei Piani regolatori, poi con la nuova legge urbanistica regionale 20/2000, come dotazioni territoriali da inserire nei nuovi Piani strutturali. Un approccio che ha dato buoni risultati come quantità di dotazioni, nei comuni della nostra Regione, spesso superiori ai minimi di legge. Un approccio però sostanzialmente quantitativo.

Oggi la connotazione dei servizi come spazio pubblico, come parte della città pubblica, ci permette di fare un passo avanti. Si passa da una connotazione di tipo quantitativo ad una di tipo qualitativo.

Gli elementi che compongono il progetto dello spazio pubblico non sono solo di natura spaziale ed architettonica, ma comprendono concetti più ampi che possono essere rappresentati da alcune parole chiave quali: inclusione,cittadinanza, identità, appartenenza, comunità, vicinato, accessibilità.

Un altro aspetto determinante è l’utilizzo di strumenti dedicati che consentano di determinare la qualità dello spazio pubblico quali: le pratiche di partecipazione ed il Documento Programmatico per la qualità urbana previsto dalla legge urbanistica regionale per definire le modalità che dovranno avere i Piani Operativi Comunali, ovvero, secondo quanto previsto dalla LR 19/1998 nei programmi di riqualificazione urbana.

Un ruolo sicuramente importante è rappresentato dal confronto delle migliori pratiche di realizzazione dello spazio pubblico confrontando quanto le Amministrazioni Comunali vengono facendo.

La condivisione di principi da porre alla base del progetto dello spazio pubblico dovrebbe essere il risultato di tale confronto.

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