Il governo condiviso degli spazi e dei beni comuni urbani

Livio Martini vicesindaco comunedicorchiano@legalmail.it 0761 572002

L’amministrazione comunale e la comunità di Corchiano percorrono da sei anni la strada dello sviluppo sostenibile attraverso l’introduzione e la diffusione di piccole e grandi buone pratiche. La sostenibilità ambientale, economica e sociale sono pratiche condivise e promosse grazie alla partecipazione diretta dei cittadini, delle associazioni di promozione sociale e culturale, dei portatori di interesse collettivo; si tratta, dunque, di governo condiviso del territorio.
Sulla base delle proprie convinzioni politiche e culturali, la comunità ha partecipato alla formazione della Rete nazionale dei Rifiuti zero e della Rete italiana dei compostatori domestici. Non solo, si è impegnata nella costituzione del Coordinamento Enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico e, con il professor Riccardo Petrella, il Comune di Capannori (Lucca) e altre realtà amministrative dei ventisette Paesi europei, ha dato vita nel novembre del 2010 a Bruxelles alla Rete europea delle città e dell’acqua per la sostenibilità, il recupero dei quartieri e del patrimonio abitativo, per la gestione pubblica delle risorse idriche. Pertanto si è incamminata con passione lungo il sentiero dello sviluppo sostenibile, ottenendo così menzioni e riconoscimenti (Premio dei Comuni a 5 stelle; Premio La Città per il Verde).
In questi anni il Comune di Corchiano ha sperimentato come le buone pratiche abbiano contribuito a modificare mentalità e comportamenti al fine di diffondere nuovi stili di vita e forme di governo del territorio. In particolare, ha deciso di sperimentare un governo condiviso dei suoi spazi e beni comuni, che si manifestano con l’agire condiviso; con la partecipazione diretta; con l’autorganizzazione e la difesa della propria autonomia.
Tra le pratiche promosse, la raccolta differenziata, e il moltiplicarsi delle possibilità intorno a questa pratica (il mercatino del riuso, il recupero dell’olio esausto, il compostaggio domestico,…), sembra rivelarsi un tema interessante di cui discutere obiettivi, attori, strumenti e risultati. Infatti, la pratica della raccolta differenziata porta a porta, cominciata nel giugno del 2009 dopo una campagna di sensibilizzazione durata ben diciotto mesi, risulta stabile a quota 80%, mentre il compostaggio domestico registra un progressivo aumento: su una popolazione di quattromila abitanti sono state richieste finora circa seicento compostiere da giardino. Sempre nell’ambito della riduzione dei rifiuti, nel 2010 è stata lanciata la campagna per la valorizzazione dell’acqua pubblica e, con essa, la riduzione delle bottiglie di plastica, in particolare attraverso l’installazione di due Case dell’acqua.
Inoltre, il sistema porta a porta ha contribuito alla diffusione di nuove sensibilità, in particolare ha posto il quesito di come smaltire l’olio alimentare esausto. Così, in deroga alle normative e in via sperimentale, i cittadini hanno cominciato a raccogliere e differenziare l’olio nei contenitori distribuiti dal Comune attraverso la “Bottega delle buone pratiche locali” per avviarlo alla trasformazione in biocarburante. La produzione di biocarburante vuole dimostrare come una buona pratica, amica dell’ambiente, possa tramutarsi in qualcosa di utile al rafforzamento della coesione sociale, della partecipazione dei cittadini che vivono ed animano la comunità.