Bologna, la partecipazione consapevole dei cittadini a piani e progetti

Francesco Evangelisti (Comune di Bologna) e Giovanni Ginocchini (Urban Center Bologna)

A partire da una prima esperienza di “revisione partecipata” di un rilevante progetto urbano (il piano di riqualificazione dell’ex mercato ortofrutticolo, un’area di trecentomila metri quadri nel centro della città) e dalla costituzione di un forum consultivo finalizzato a raccogliere indicazioni per la redazione del Piano strutturale, Bologna ha intrapreso un percorso di confronto pubblico che ha accompagnato la ridefinizione di alcuni importanti programmi di trasformazione (che avevano generato forte conflitto), l’ideazione di nuovi progetti (in particolare spazi pubblici), la costruzione dello strumento urbanistico comunale, il rilancio dell’Urban Center cittadino.

E’ stata svolta un’attività intensa di produzione progettuale e di discussione sul territorio, resa possibile da una forte sinergia fra amministratori (comunali e di quartiere) e tecnici (interni ed esterni all’Amministrazione), da finanziamenti finalizzati (assicurati da diversi enti, in primo luogo le più importanti fondazioni bancarie della città), da una grande disponibilità al coinvolgimento da parte non solo dei soggetti più attivi nei diversi contesti locali (associazioni, comitati, ecc.) ma anche di singoli cittadini.
La documentazione dell’esperienza è stata particolarmente curata utilizzando gli strumenti di comunicazione digitali messi a disposizione dalla rete civica sia tramite i canali di divulgazione di Urban Center Bologna, che nel frattempo è divenuto soggetto coordinatore di molti processi.

I laboratori di quartiere hanno trovato a Bologna uno spazio di radicamento dopo le sperimentazioni torinesi e romane degli anni precedenti. Sono state coinvolte parti diverse di città affrontando differenti temi progettuali, accomunati tuttavia dalla centralità dello spazio pubblico come matrice generatrice di assetto. In una fase iniziale si è trattato di ripensare, coinvolgendo gli abitanti, alcuni piani frutto di scelte passate. Nella fase successiva i laboratori sono divenuti invece una modalità di lavoro, sancita dalle norme comunali prima, regionali poi.
Nella fase attuale si susseguono i cantieri e le realizzazioni di molti dei primi progetti discussi, a testimonianza dell’orientamento operativo adottato sin dal principio. Un forte impegno (non privo di difficoltà) è oggi riservato al monitoraggio delle attuazioni (affinché siano rispettate il più possibile le scelte condivise) e alla presa in cura dei luoghi rinnovati da parte dei soggetti organizzati che avevano partecipato alla definizione dei progetti stessi.

Il passaggio elettorale avvenuto nel 2009 e poi il commissariamento del Comune nel 2010 ha significato un diradamento dell’avvio di nuovi percorsi. I laboratori attivi oggi sono due, Bolognina est e Piazza verdi, entrambi coordinati da Urban Center.
L’attitudine inclusiva di Urban Center Bologna si è nel frattempo rafforzata anche con una strategia di offerta di spazi (fisici e in rete) e di supporto comunicativo a molti soggetti attivi a vario titolo nel campo delle politiche urbane. Questo permette ad Urban Center di consolidare sia il ruolo di centro di informazione, sia di luogo di dialogo fra le parti, testimoniato dalla continua richiesta di interazione espressa da cittadini (in forma singola e associata) e studenti.

Per informazioni:
www.urbancenterbologna.it

Per approfondimenti:
1. “Il Mercato: una storia di rigenerazione urbana a Bologna” a cura di G.Ginocchini e C. Tartari, Ferrara, 2007.
2. “Il percorso pubblico del piano” di G. Ginocchini in “Bologna un nuovo piano” a cura di Ginocchini G. e Manaresi C., Urbanistica n.135, 2008.
3. “ Bologna. Leggere il nuovo piano urbanistico”, a cura di B. Bonfantini e F. Evangelisti, Ferrara, 2009. Riflessioni sull’esperienza sono contenute in “Fare urbanistica. Esperienze, comunicazione, memoria.” di P.Gabellini, Roma, 2010.