Ridare senso ai luoghi: le piazzette tematiche per ricostruire a Messina

Elena de Capua (Dottorato di Ricerca in Ingegneria Edile “Progetto del Recupero” dell’Università degli Studi di Messina)

La recente inaugurazione di sette, delle nove piazzette tematiche previste nelle aree pedonali lungo la Cortina del Porto, più volte protagonista di grandi scelte che hanno
determinato l’immagine della città di Messina vista dal mare, rientra tra gli ultimi interventi operati dall’Amministrazione Comunale per rimediare al crescente degrado dello spazio
pubblico, soprattutto nelle aree urbane più centrali. Sono spazi esigui, ma sorgono in una posizione strategica, là dove un tempo prima del catastrofico terremoto del 1908 sorgeva la famosa Palazzata che – per la rigida normativa imposta per la ricostruzione – non potrà essere riedificata e verrà sostituita da più edifici cadenzati però da interruzioni, che presto si trasformano in “vuoti”. Questi con il trascorrere del tempo sono diventati dei generici spazi di risulta tra un edificio e l’altro, aree di parcheggio, luoghi comunque segnati dal degrado, contribuendo alla dissoluzione delle relazioni tra la città ed il mare.
L’obiettivo del progetto, nonostante si tratti di interventi di piccole dimensioni, è innanzitutto quello di recuperare questi “non luoghi”, restituire alla città uno spazio simbolico importante, ma anche proporre un tentativo di ridisegnare il waterfront urbano. I vuoti tra i palazzi della Cortina sono stati così trasformati in piccole piazze, ovvero punti di
socializzazione, oltre che spazi di ingresso in città per i croceristi e per quanti vi accedono dal lungo porto e non solo, quindi, semplici aree pedonali per congiungere la via Garibaldi con la Cortina del Porto, assicurandovi una “continuità” simbolica ma anche estetica, ma soprattutto tentando di offrire alla cittadinanza un luogo che nell’immaginario collettivo rappresenti un elemento di forte identità e di appartenenza.