L’evento del Comune: oltre Pubblico e Privato.

Marco Assennatoricercatore associato al Laboratoire de recherche “Les Métiers de l’Histoire de l’Architecture. Edifices -Ville – Territoires”, ÉNSA de Grenoble,

L’evento urbano contiene in nuce la possibilità di riordinare i nostri quadri concettuali e di intervento sul reale. Nel caso della gestione della città contemporanea una rassegna degli spazi eventuali, più che ridefinire la sfera del pubblico contrapposta alla sfera privata, mostra l’ingresso in scena di una nuova dimensione: quella del comune. La liquefazione dello spazio pubblico, parallela alla frantumazione del tessuto sociale, sembra esser la cifra decisiva della città contemporanea. Pensare la città, allora, dovrà significare pensare questa frantumazione – del resto innescata già dall’avvento della città-fabbrica, Großstadt. Fondamentale pare il salto di scala che abbiamo di fronte. La scomposizione della dimensione urbana avviene infatti con una potenza inedita: la liquefazione del capitale sociale, sia nella sua forma privata, della grande industria – sia nelle forme a partecipazione Statale o interamente pubbliche, produce la rottura di uno dei pochi punti di stabilità che la metropoli continuava a mantenere e sulla quale veniva pensata la pianificazione urbana. Spazi occupati, centri commerciali, street art, si mostrano come esempi della scissione tra uso comune degli spazi urbani e regimi di proprietà pubblico/privati degli stessi. Di questo conflitto s’anima l’ultima stagione di ricerca della teoria politica. Attraverso una disamina dei “modelli di città contemporanea” e della riflessione dei teorici del politico si propone qui di superare l’ermeneutica fondata sulla coppia pubblico/privato per rispondere all’urgenza, anche per l’architettura, di ripensare il proprio statuto a partire dal concetto di comune.