INTERVISTA A MARZIA MARCHESI

Assessore a Verde pubblico, edilizia residenziale pubblica, affari generali, educazione alla cittadinanza, pace, legalità e trasparenza, pari opportunità del Comune di Bergamo

A partire dal 4 maggio scorso, in ottemperanza al Decreto Ministeriale allora emesso, abbiamo predisposto la riapertura delle aree verdi e dei parchi cittadini, fino ad allora chiusi, con indicazioni precise affinchè fossero evitati assembramenti. Sono state adottate due particolari attenzioni: il transennamento dei giochi eventualmente presenti all’interno delle aree verdi ed il potenziamento del servizio di vigilanza, con l’obiettivo di sollecitare i frequentatori dei parchi al rispetto del distanziamento, dell’uso dei mezzi di protezione personale ed al rispetto delle altre misure di sicurezza. A tale scopo, ci siamo avvalsi della collaborazione di associazioni e di gruppi di volontari, che solitamente collaborano con le nostre strutture, e abbiamo esposto all’ingresso dei parchi appositi cartelli contenenti raccomandazioni specifiche relative ai comportanti da adottare al loro interno.

Nei primi quindici giorni, i cittadini si sono attenuti scrupolosamente ai comportanti raccomandati ed il servizio di vigilanza non è dovuto intervenire. Dopo tale periodo, con un allentamento della preoccupazione legata al contagio, i servizi di vigilanza sono dovuti intervenire più spesso per evitare fenomeni di eccessivo assembramento.

Riguardo specificamente alle aree ludiche, per il momento l’accesso è inibito. Se all’inizio, subito dopo il 4 maggio, le aree gioco erano totalmente interdette per legge, successivamente, il Decreto Ministeriale del 18 maggio, ed il nuovo Regolamento della Regione Lombardia ad esso conseguente, ne consentivano la riapertura, purchè fosse garantita una sanificazione giornaliera. Il Comune di Bergamo, data l’incerta interpretazione del termine “sanificazione” e l’onerosità delle operazioni che essa comporta, ha inizialmente deciso di mantenere il divieto di accesso a tutti i giochi; dopo il Decreto Ministeriale dell’11 giugno scorso, in cui si raccomanda una “pulizia” e non più una “sanificazione” e si riduce a due volte alla settimana la frequenza degli interventi, con una conseguente riduzione dei costi da sostenere, il Comune sta procedendo ad una riapertura graduale delle aree gioco ai bambini. Questa situazione ha talvolta creato situazioni di contrasto tra i servizi di vigilanza, che miravano al rispetto delle regole, e alcuni genitori che, nonostante la chiusura delle aree, insistevano nel far accedere i propri figli ai giochi.

A prescindere dalla disponibilità di aree attrezzate per il gioco, è stato comunque importante che i bambini di Bergamo avessero a disposizione delle aree verdi in cui dedicarsi liberamente a tutti quei giochi, alternativi a quelli standardizzati che si trovano nelle aree ludiche, che consentano il rispetto delle distanze: correre, saltare, andare in bicicletta, giocare col pallone.

Fortunatamente la nostra città è ricca di aree verdi, sia pubbliche che private, soprattutto nella periferia. I bambini che hanno più risentito di questa situazione sono quelli residenti in centro, dove il verde è più carente.

L’emergenza che stiamo vivendo ha stimolato noi amministratori ad attivare delle linee di intervento da attivare da subito per ogni settore. Nel caso del verde, uno dei punti focali è stato quello di ripensare l’offerta dei giochi, introducendo appunto giochi più creativi, meno strutturati, che permettano ai bambini di interagire nel rispetto delle distanze, pur tenendo conto della lor naturale tendenza al contatto fisico.

Dovendo dare consigli sulla fruizione del verde pubblico, in particolare da parte dei bambini, ritengo quindi importante che nella progettazione delle aree verdi, e delle aree ludiche in particolare, vengano introdotti dei giochi creativi, anche riproponendo giochi del passato, non necessariamente strutturati, e inserendo nei parchi cartelli esplicativi sulle modalità di gioco.

Le scelte sulle misure di sicurezza nel nostro Comune sono state adottate attraverso una collaborazione interassessorile; fortissima è stata in particolare la collaborazione con la Polizia locale, soprattutto nel decidere quali parchi riaprire in sicurezza. Attualmente, dei 58 parchi presenti nel territorio comunale ne sono stati riaperti 45; i restanti sono rimasti chiusi per motivi contingenti, dai lavori in corso, alla difficoltà, per caratteristiche fisiche o per eccessivo numero di fruitori, di garantire le necessarie misure di sicurezza.

In alcuni casi, per evitare di privare i bambini del quartiere di aree verdi in cui giocare, si è aperta una positiva collaborazione con i genitori e le associazioni locali, per promuovere forme di autogestione basate sulla fiducia reciproca tra Amministrazione e cittadini attivi, attraverso l’introduzione di orari di apertura controllati e la limitazione degli ingressi ai minori accompagnati.

Tra le altre forme di gestione condivisa delle aree verdi promosse dal nostro Comune, vi è la collaborazione con associazioni sportive e gruppi musicali ed artistici in genere per l’utilizzazione delle aree verdi per lo svolgimento delle proprie attività. Questo a dimostrazione che gli spazi verdi possono essere utilizzati in modo condiviso per il soddisfacimento dei bisogni di varie categorie di cittadini, non solo dei più piccoli.

Il mio Assessorato si occupa anche del verde scolastico. Ci stiamo quindi attivando per creare delle “aule verdi”, coinvolgendo i giardini interni o immediatamente esterni alle scuole, da attrezzare affinchè i bambini possano fare lezione all’aperto. Questo comporta la progettazione di una didattica diversa da quella che si svolge in un’aula chiusa, in costante collaborazione con il corpo insegnante. Abbiamo già progetti attivi nel Comune, che possono costituire un valido banco di prova. Riguardo all’uso alternativo delle aree verdi, un altro progetto in corso consiste infine nella predisposizione di aule biblioteca all’aperto, non solo per ovviare al problema contingente della chiusura delle biblioteche, ma anche per proporre una valida alternativa alle biblioteche classiche a anche in futuro.