Space Metropoliz

  • Giorgio de Finis

L’Outer Space Treaty, il “Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico” ratificato nel 1967 da 91 paesi, definisce la Luna patrimonio comune dell’umanità, un luogo dove sono bandite, oltre alle armi, qualunque forma di appropriazione nazionale o rivendicazione di sovranità, nonché l’esercizio della proprietà privata. Vista in quest’ottica, la Luna è il più vasto spazio pubblico presente nel sistema gravitazionale terrestre. Da questa premessa muove la provocazione fantautopistica di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis, antropologi e filmaker, da anni impegnati nel documentare e raccontare le emergenze abitative delle metropoli contemporanee, dagli slum di Mumbai alle baraccopoli di casa nostra. Costruire un razzo insieme agli abitanti del Metropoliz, l’ex-salumificio Fiorucci sulla via Prenestina a Roma, centocinquanta persone, migranti e precari senza casa provenienti da aree diverse (italiani, sud americani, nord africani e rom rumeni). E partire alla volta della Luna, un foglio bianco dove immaginare insieme nuovi modalità dell’abitare e del vivere comunitario. Sulla Luna tutto è ancora possibile.
Il dispositivo del “cantiere cinematografico”, vero cavallo di Troia, cercherà di dare voce
a quegli uomini e quelle donne che il 27 marzo 2009 hanno forzato i cancelli della fabbrica dismessa e deciso di lottare insieme per il diritto all’abitazione e per una città diversa, solidale, multiculturale, autogestita. Ma soprattutto permetterà di ascoltare i loro sogni alimentando il gioco e l’immaginazione troppo spesso soffocati dalle necessità del vivere e dall’urgenza dei bisogni quotidiani. Per alimentare la condivisione del processo creativo, alla base del progetto, che si vorrebbe “meticcio” e in continua mutazione, saranno organizzati laboratori e seminari affidati ad artisti, architetti, scienziati, musicisti, scrittori e filosofi.
L’intero processo creativo, la progettazione del razzo e delle scenografie, e la loro
effettiva costruzione, insieme alle storie del Metropoliz, costituiranno l’ossatura del
documentario “Space Metropoliz”, che culminerà in un epilogo cinematografico d’essai: un vero e proprio remake della pellicola di Méliès, Voyage dans la Lune, in cui i Metropoliziani salgono a bordo del razzo e lasciano la Terra per approdare finalmente sulla Luna e gioire della ritrovata libertà.
Obbiettivo finale del film, e del progetto, sarà non solo la riuscita dell’intera vicenda (in sé ambiziosa quanto lo stesso viaggio sulla Luna) ma anche contribuire a realizzare il progetto comunitario che anima il Metropoliz, portando la Luna sulla Terra.