PIQUE-CORDON Interpretazione dello spazio pubblico della città attraverso il gioco

Caporrella Emanuele (RomaTRE) – MAAM, Montevideo Uruguay

Le nostre osservazioni sono state effetuate nelle strade di Montevideo Uruguay.

“…tutto il gioco si svolge nel suo campo, che materialmente o solo idealmente, in maniera espressa o tacita, è segnato anticipatamente. Così come per la forma non esiste nessuna differenza tra un gioco e un azione sacra, così lo spazio sacro non si può differenziare formalmente del campo di gioco.” Homo Ludens, Johan Huizinga.

Il Campo di gioco è definito dalla sezione stradale. Una strada alberata e non molto trafficata, due marciapiedi liberi, un pallone e almeno due bambini sono le condizoni minime per lo svolgimento del gioco Pique-Cordon. Il gioco dei bambini svolge un ruolo fondamentale nella reinterpretazione della dimenzione fisica della città. Il gioco è un’attività umana che nasce in una sfera primitiva e si pone su un livello più elevato prima della sfera culturale perchè prevede l’istinto e non la razionalità.
I bambini sono capaci di trasformare con la loro immaginazione gli oggetti che usiamo convenzionalmente in altre cose: una sedia diventa una nave, uno scatolone una macchina, una mucchio di sabbia una montagna da scalare.
Così nel pique cordon sono state reinterpretate le caratteristiche fisiche della strada, il marciapiede gli alberi il traffico le persone che passano, tutto diventa scenario e partecipa al gioco e sono elementi incorporati nelle regole del gioco.