Mobilità lenta: itinerari urbani ed extra-urbani

Mobilità sostenibile: Workshop 4

Venerdì 31 maggio 2019 – 9:00 – 13:00 
(aula Libera)

Laboratorio

Roberto Pallottini: coordinamento

Nella tavola rotonda sulla mobilità dolce (più che lenta), le macro chiavi di lettura hanno riguardato: la mobilità sensoriale ampia, attiva che produce una profonda conoscenza del territorio, prodotta dal suo maggiore e migliore uso; la riappropriazione sociale dello spazio della città; il ruolo nel sistema complessivo della mobilità, soprattutto l’intermodalità con il TPL; la maggiore efficienza, sviluppo e valorizzazione delle economie locali.

Dal punto di vista dei territori, la ciclo mobilità e la mobilità pedonale è stata trattata soprattutto nelle aree ad alta urbanizzazione, ma anchenei contesti locali della città diffusa, mentre il cicloturismo ha coinvolto la dimensione territoriale.

Vari progetti hanno sottolineato come il camminare e il pedalare consentano di conoscere molto meglio le risorse diffuse del territorio, anche quelle immateriali. La lentezza permette di osservare le forme d’uso sociale dello spazio pubblico, spesso sconosciute, o non condivise, o non apprezzate da chi si muove con mezzi veloci. Permette quindi una maggiore conoscenza della cultura delle comunità che abitano nei luoghi attraversati.

Poi, sepraticatada chi abitai luoghi, la mobilità in bicicletta e pedonale,ne favorisce un miglior radicamento e ne rafforza le relazioni sociali. Maggiore conoscenza del territorio e radicamento, sono condizioni importanti per favorire la partecipazione dei cittadini ai progetti territoriali (progetto europeo Handshake integra gli interventi infrastrutturali con quelli regolatori, comunicativi e culturali), per farne una occasione di promozione delle comunità locali (progetto ITE a Torbellamonaca e l’attività degli Stalker).

I progetti presentati si sono caratterizzati per l’approccio multi scalare e multidisciplinare adottato, dovendo tenere conto delle particolari condizioni delle parti di territorio attraversate dalle nuove infrastrutture ma anche della dimensione d’area vasta da riconnettere con l’intermodalità (il Piano della città di Roma e il suo programma di attuazione e il Piano regionale della Sardegna). Hanno combinato singoli percorsi per fare reti (la rete di percorsi ciclopedonali tra l’Astico e l’Igna), per aumentarne l’efficacia soprattutto in termini di sviluppo dei territori, hanno preso in carico i valori culturali, storici, ambientali e sociali dei territori attraversati. Si sono presentati come veri e propri progetti di territorio (rete ciclopedonale dei paesaggi dei borghi, coordinata da Oriolo Romano, con Bassiano/Monterano/Sutri e Capranica). Fino a prefigurare mutamenti compatibili dei paesaggi attraversati, ma anche capaci di esaltare i valori dei paesaggi modificandoli con attenzione (cammini storici della Francigena, Ostello circolare, concorsi per il recupero di immobili, Turismo sostenibile).

Hanno immaginato insieme alle infrastrutture, piste e percorsi, la realizzazione di nuovi spazi pubblici (infrastrutture sportive lungo il percorso ciclopedonale della Valtellina). La sicurezza per la mobilità di bici e pedoni è stata trattata anche come componente prioritaria della sicurezza dello spazio pubblico (Consulta per la sicurezza stradale, mobilità dolce e sostenibilità istituita a Roma), non solo per la mobilità dolce strettamente intesa ma anche per la qualità delle relazioni sociali che la strada può favorire.

E’ rimasto più marginale il tema della mobilità dolce nella città diffusa, dove gli spazi urbani sono dilatati e l’intermodalità (col treno e il TPL) diventa la chiave fondamentale di rigenerazione urbana (sul modello del Transit Oriented Development).

Presentazione di proposte e progetti:

Italo Meloni (Università di Cagliari e Sassari-CIREM): Piano regionale della mobilità sostenibile della Sardegna

Rolf Breer (Associazione VeloMeter): Ciclisti con buon cuore

Sandro Maculan (Sindaco Comune capofila di Zugliano), Filippo Forzato, Carlo Costa, Andrea Amatori, Diego Maino (Gruppo di Lavoro): Tra l’Astico e l’Igna: mobilità lenta, turismo sostenibile e valorizzazione paesaggistica ambientale

Ilenia Leoni (Dip. Mobilità e Trasporti di Roma Capitale): Progetti di ciclabilità di Roma Capitale

Tiziano Maffezzini (Presidente CM Valtellina di Sondrio) e Simone Cola (Studio di Architettura): Sentiero Valtellina: aree attrezzate della ciclovia

Manuele Rallo (Sindaco di Oriolo Romano): Paesaggi di Borghi: itinerario pedonale, equestre e ciclabile

Christian Belluzzo (Municipio V di Roma Capitale): Parco Lineare Roma est: archeologia, paesaggio, ciclabilità

Maria Vallo (APS Monòmade): Ite !  Itinerari culturali e sociali a Garbatella

Manuela Schirra (Amministrazione separata dei Beni Civici di Prosecco-TS): QR-CODE Tracks: stazioni di sosta lungo itinerari carsici

Stefania Pisanti (Roma Servizi per la Mobilità): La consulta per la sicurezza stradale, mobilità dolce e sostenibilità

Angela Verdi (Roma Servizi per la Mobilità):Progetti di ciclabili per Roma Capitale: criteri e criticità

Valentina Costa (Salvaiciclisti Roma): Living Dots: la riappropriazione dello spazio (pubblico occupato dalle auto)

Piero Ventura (Salvaiciclisti Roma): il W.e.b. way endless bykelane

Marco Contadini (Roma servizi per la Mobilità): Pianificazione e programmazione della rete ciclabile

FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta): Comuni ciclabili