Viaggio nei comuni delle buone pratiche

[vc_row][vc_column width=”2/3″][rev_slider_vc][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_video link=”http://www.youtube.com/watch?v=4_IFXMJzV_U “][vc_single_image image=”8649″ img_size=”381×196″ img_link_large=”yes” css_animation=”appear”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_text_separator title=”Il viaggio” title_align=”separator_align_left” color=”black”][pw_vc_carousel pw_post_layout=”horizontal_carousel” pw_teasr_layout_img=”image|link_post,title|link_post” pw_carousel_pre_view=”3″ pw_carousel_min_slides=”1″ pw_carousel_slide_width=”399″ pw_speed=”5000″ pw_slider_hide_pagination_control=”yes” pw_query=”size:10|order_by:date|post_type:event|tax_query:426″ pw_image_thumb_size=”380×210″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_tta_accordion][vc_tta_section title=”Risposte alla call” tab_id=”1441811570542-6c15c167-fbdc”][vc_column_text]L’articolo che segue è il rapporto sugli esiti della prima call chiusa il 20 settembre 2012.Tra la conclusione della prima call e l’avvio del programma con il laboratorio di Torino, si è verificato un sensibile cambiamento/aggiornamento delle proposte. Si riporta l’esito della prima call per ricostruire le fasi del “viaggio nei Comuni delle buone pratiche”

Quarantotto città hanno risposto alla call e significativa è la presenza di grandi città capoluogo che si candidano ad ospitare i laboratori tematici.
Altri Comuni intendono partecipare al progetto e pertanto è stata lasciata aperta l’iscrizione.
Tre Regioni (Emilia Romagna, Puglia, Campania-INU ) intendono aprire il confronto sugli esiti dei programmi di rigenerazione urbana finanziati dalle Regioni.
Dalle schede inviate si deduce una tendenza dei Comuni a costruire reti, a potenziare relazioni orizzontali, a confrontarsi con esperienze analoghe, ad adottare programmi di rigenerazione urbana di tipo integrato, che riuniscono le diverse competenze di settore , motivati da un fattore che negli ultimi anni si è manifestato come ineludibile passaggio democratico e grande risorsa di conoscenza e di coesione sociale: la partecipazione dei cittadini ai progetti di trasformazione urbana. E’ questo il filo conduttore ravvisabile in tutte le esperienze che sono state inserite nelle diverse aree tematiche indicate dalla call.[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817272187{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

1.gli spazi pubblici nei centri storici

Il Comune di Bologna in collaborazione con INU- Emilia Romagna organizza un laboratorio /concorso per giovani professionisti per la riqualificazione di aree inserite nel Piano per una nuova pedonalità nel centro storico. Il concorso sarà accompagnato da attività di partecipazione dei cittadini e sussidiarietà sociale finalizzate alla gestione condivisa degli spazi. La presentazione del Piano che avverrà entro ottobre sarà occasione per un incontro/seminario con altre realtà locali.

Il Comune di Terni è impegnato in un complesso progetto di riqualificazione del centro storico che fa capo ad una legge regionale relativa a nuovi processi di governance dei centri storici , a valere su fondi europei . Il progetto prevede un piano di marketing urbano integrato accompagnato da incontri di partecipazione di tutte le componenti sociali e produttive. Si propone come organizzatore di un laboratorio .

Comuni che vogliono partecipare:

Treviso, Firenze, Bitonto (Ba) , Eboli (SA), Morano Calabro (Cs), Vietri Sul mare (Sa), Gravina di Puglia (Ba), Genazzano (Rm), Genzano (Rm), Viterbo, Frascati (Rm), Scicli (Rg)[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817312103{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

2. la città per tutti: accessibilità, mobilità, sicurezza

il Comune di Venezia nell’ambito del programma EBA (Eliminazione Barriere Architettoniche) considera il trasporto pubblico (acqueo per Venezia, tranviario per Mestre) il cardine della città accessibile . EBA per Mestre intende promuovere una cultura della mobilità centrata sullo sviluppo della pedonalità, percorsi sicuri ed accessibili ad un’utenza allargata che attraversano gli spazi pubblici della città connessi dalla nuova rete tranviaria . Associazioni di disabili sono coinvolti nel programma di progettazione e verifica. La pedonalità è valorizzata anche con progetti rivolti alle scuole (progetto “pedibus” ecc). Si propone di coordinare un laboratorio.

Comuni che vogliono partecipare:

Rignano sull’Arno (FI), Manziana (Rm), Sacile (Pn), Ladispoli (Rm), Siracusa[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817387810{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

3. spazi urbani e inclusione sociale

Il Comune di Reggio Emilia ha realizzato e sta realizzando progetti di inclusione sociale di cittadini “fragili” in collaborazione con CERPA (Centro Europeo Ricerca Accessibilità),con Reggio Children, con gli Ordini professionali dei progettisti di spazi urbani. Prevede 2 laboratori e un percorso didattico con le scuole.

Il Comune di Torino ha legato già con i primi programmi integrati (Urban) rigenerazione urbana e inclusione sociale: a Barriera Milano, Porta Palazzo, Mirafiori sud i progetti hanno favorito usi innovativi di spazi e contenitori esistenti , contribuito all’integrazione di immigrati, figure fragili ecc.

Nel percorso di avvicinamento alla 3° Biennale Democrazia (aprile 2013) assume rilievo il tema dei luoghi urbani della “fiducia”, una rete di spazi sociali nei quali i cittadini si riappropriano della città , dove il livello di sicurezza e di legalità percepita si ottiene anche attraverso un reale presidio sociale ( “urbanistica di prossimità”). Si propone di ospitare un laboratorio e di creare una relazione virtuosa tra la Biennale Spazio Pubblico e la Biennale Democrazia.

Comuni che vogliono partecipare:

Villasor (Ca),Corinaldo (An),Ossona (Mi),Zingonia (Mi)[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817446526{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

4. il governo condiviso degli spazi e dei beni comuni urbani

Il Comune di Napoli intende organizzare un laboratorio nell’ambito del percorso di democrazia partecipativa previsto dal ” Laboratorio Napoli – Costituente per i Beni Comuni” che coinvolge associazioni, comitati, movimenti, reti, cittadini attivi su diverse aree tematiche. Il tema in risposta alla call è:” Beni comuni, democrazia partecipativa, territorio, urbanistica, politica della casa” in collaborazione tra Assessorato all’Urbanistica e Assessorato ai Beni Comuni.

Il Comune di Padova concentra la sua proposta di laboratorio su un’esperienza di progettazione partecipata di una strada che funge da elemento struttturante degli spazi pubblici di un intero quartiere. Propone attorno a questo tema un ripensamento dei tecnici e dei cittadini delle modalità di progettazione, d’uso e di gestione degli spazi pubblici. Il ripensamento è visto anche come riforma della politica alla quale si intende restituire la funzione, offuscata da recenti vicende, di gestore trasparente dei beni collettivi condivisi.

Comuni che vogliono partecipare:

Fontecchio(Aq), Castelfranco di sotto (PI), Oriolo romano (Vt) ,Vicenza, Corchiano (Vt), Romano Canavese (To)[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817491808{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

5. Governare lo spazio pubblico attivando reti di relazione

Il comune di Venezia ha all’attivo diverse esperienze di trasformazione urbana a Venezia e a Mestre progettate con un vasto coinvolgimento di cittadini e associazioni anche nelle fasi di gestione. Intende proseguire con questo metodo per un ambito di trasformazione di Mestre con un processo partecipato che si svolgerà tra autunno 2012 e primavera 2013.Con l’organizzazione del laboratorio si apre al confronto con altre esperienze.

Il comune di Cesano Maderno (MB) intende ospitare un laboratorio a Binzago che si ponga l’ obiettivo di gestire e far vivere lo spazio urbano, creando sinergie fra le diverse realtà che già operano a Binzago (Amici di Binzago, Corpo Musicale Giuseppe Verdi di Binzago)
I risultati che si vogliono conseguire consistono nella creazione di eventi congiunti fra le diverse realtà operanti a Binzago, che valorizzino le radici, la sostenibilità territoriale e ambientale, la sicurezza, la mobilità sostenibile.

Comuni che vogliono partecipare:

S. Vito di Leguzzano (Vi), Torricella in Sabina (Ri), Sala Consilina (Sa),Montevago (Ag)[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817540923{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

6. Finanziare lo spazio pubblico

Il Comune di Parma mette a disposizione il nuovo centro congressi comunale per un laboratorio che affronti il tema del finanziamento degli spazi pubblici. Il progetto di riconversione dell’area industriale ex Eridania-Barilla è considerato un esempio di proficuo rapporto pubblico-privato (contratti di sponsorizzazione) grazie al quale è stato realizzato un asse stradale che concentra le funzioni collettive di natura commerciale/direzionale/ricreativa e che si ramifica verso le aree industriali dismesse trasformate in parco urbano.

Comuni che vogliono partecipare :

Gioia sannitica (Ce), Salerno[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817581444{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]7. Gli spazi pubblici nella città ecologica

Il Comune di Firenze con il piano strutturale del 2011(piano a volumi zero) pone l’attenzione allo spazio collettivo per rendere la città più attraente e sostenibile (ecocity). Un progetto urbano che prevede la riqualificazione delle sponde dell’Arno come spina dorsale e una centralità ambientale con forte valenza storica, il parco delle Cascine ( oltre tre milioni di mq) da riprogettare in termini di percorsi, connessioni, usi e forme innovative di gestione .Sul laboratorio potrebbe convergere anche l’esperienza di Torino -parco Dora , inserito nel progetto urbano di Spina 3, di grande rilevanza in termini qualitativi e dimensionali (450.000 mq). Il tema potrebbe trasformarsi in : i grandi parchi nella città storica e nella città diffusa.[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817620179{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

8. Capire cos’è oggi lo spazio pubblico

Il Comune di Genova, tramite INU Liguria,propone un laboratorio sul significato attuale di spazio pubblico in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Genova. Un confronto a più voci tra progettisti, amministratori, stakeholders, fruitori, che partendo dalle esperienze locali intende aprirsi ad una più ampia riflessione sullo spazio pubblico e la qualità urbana e territoriale (dai waterfront all’area vasta), la coprogettazione e l’azione spontanea , il privato, il pubblico e il collettivo ( le difficoltà dell’azione pubblica, luci ed ombre della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico).[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817654537{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

9. gli spazi pubblici nella città diffusa

Il Comune di S. Agata di Militello (Me) è stato capofila di un piano strategico territoriale che ha aggregato 41 comuni ricadenti nel parco dei Nebrodi. A seguito del piano è stato isitutita un’Associazione dei comuni “Nebrodi città aperta” che ha lo scopo di implementare i progetti previsti dal piano. Tra questi sono stati elaborati due progetti che si riferiscono ad un bando regionale sulla valorizzazione dei contesti connessi ad attività artistiche contemporanee: il progetto “Rete” teso a funzionalizzare alcune strutture pubbliche per l’offerta culturale e il progetto”Nel bosco” teso a creare un habitat suggestivo per installazioni artistiche. Si candida ad ospitare un laboratorio sul tema delle funzioni e degli spazi pubblici nell’area vasta.

Comuni che vogliono partecipare :

Diano d’Alba (Cn)[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1441817710677{padding-top: 10px !important;padding-right: 10px !important;padding-bottom: 10px !important;padding-left: 10px !important;background-color: #ffffff !important;}”]

10. la biblioteca pubblica come piazza del sapere

Il Comune di Cagli (Pu) si candida ad ospitare un laboratorio su un tema scarsamente considerato ma decisivo per creare spazi di socialità e di legalità in particolare nei quartieri degradati. Esperienze di città dell’America Latina, come Medellin o Bogotà testimoniano del ruolo positivo che possono svolgere le biblioteche pubbliche se rispondono ad una strategia urbana di rinnovamento culturale e sociale.[divider] [/divider]1. Questa sommaria sintesi può essere incompleta o non interpretare perfettamente le proposte di alcuni Comuni. Nella mappa georeferenziata presente nel sito della Biennale sono riportate integralmente le proposte finora giunte. I Comuni sono invitati ad inviare rettifiche ed integrazioni2. I Comuni che si sono candidati ad ospitare i laboratori e vedono che lo stesso tema è proposto da altre città sono invitati a mettersi in relazione con questi Comuni per orientarsi su focus differenti3. i Comuni che ritengono di poter organizzare un laboratorio tematico devono inviare un documento redatto secondo le indicazioni fornite nel paragrafo “Organizzazione dei laboratori”4. Alcune proposte di laboratorio non hanno avuto adesioni. Si può convergere su altri laboratori con temi affini oppure rilanciare una call sia generale che mirata5. Quando sarà chiaro il quadro dei laboratori realizzabili sarà comunque lanciata una nuova call[/vc_column_text][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Organizzazione” tab_id=”1441809875588-d055e3cd-346a”][vc_column_text]Sul metodo di organizzazione e conduzione dei laboratori tematici il video illustra un format che può essere modificato, adattato, sostituito da altri metodi purché non siano snaturati il senso e la finalità del laboratorio che deve consentire il confronto e concludersi con un report condiviso.

Ferma restando la facoltà di ogni singolo Comune di adottare i formati di laboratorio più adatti alle condizioni logistiche e alle risorse umane e finanziarie di cui potranno disporre, tuttavia si ritiene opportuno dare un’indicazione di metodo che riassume alcuni principi dei processi partecipativi. Per coloro che non hanno mai adottato metodi formalizzati il laboratorio sarà un’ occasione di apprendimento metodologico. Adottando un modalità sufficientemente strutturata tutti i partecipanti contribuiscono alla messa a fuoco degli aspetti principali del tema e dei nodi critici e collaborano alla redazione di un report finale che sintetizza gli esiti del lavoro collettivo teso ad elevare il livello della conoscenza e delle azioni possibili. Per rendere più chiaro lo schema metodologico a cui ci riferiamo è stato realizzato un video, che ha un valore puramente orientativo, scaricabile su You Tube ( http://www.youtube.com/watch?v=4_IFXMJzV_U ).

Ogni laboratorio avrà uno o più responsabili locali della BISP che avranno cura di costituire con i referenti del Comune un coordinamento locale incaricato della programmazione e organizzazione delle attività. Il coordinamento locale dovrà inviare a comuni@biennalespaziopubblico.it

entro il 15 settembre un documento che indichi:

  • bozza di organizzazione del laboratorio:a) precisazione del tema oggetto del laboratorio anche in funzione delle richieste di partecipazione di altri Comuni ( vedi mappa georeferenziata sul sito)b) ipotesi di organizzazione del laboratorio
  • situazione logistica
  • data presunta di svolgimento del laboratorio
  • possibilità di dotarsi di facilitatori con una discreta esperienza
  • indicazione di alcuni esperti ( da reperire in primis nell’ambito dei promotori della call)
  • ipotesi di budget indicando le spese sostenibili dal Comune e quelle da reperire tramite sponsor
  • eventuali sponsor locali
  • indicazioni di altri Comuni con esperienze attinenti al tema ai quali inviare l’invito per la partecipazione al laboratorio

E’ importante che il documento sia sintetico ma esauriente e che sia rispettato il termine di consegna perché entro la fine del mese di settembre il Coordinamento del progetto illustrerà l’insieme dei programmi dei laboratori locali ad una rete nazionale di sponsor.

Come è prassi della Biennale tutti i documenti saranno messi in rete per favorire un processo collaborativo e condiviso che si nutre della libera circolazione delle idee.

Roma 24 luglio 2012, il Coordinamento del progetto

per informazioni : comuni@biennalespaziopubblico.it[/vc_column_text][/vc_tta_section][/vc_tta_accordion][/vc_column][/vc_row]