Demolizione ed evento nella trasformazione degli oggetti urbani “critici”: Palast der Republik a Berlino

Francesco Cianfarani (Facoltà di Architettura Valle Giulia, Università Sapienza di Roma)

La complessificazione del rapporto tra memorie urbane e cittadinanza, ci segnala come maggiormente problematico, all’interno delle dinamiche di trasformazione contemporanee, il momento di decidere per la demolizione di manufatti caratterizzati da un giudizio critico controverso: oggetti simbolo di memoria percepiti dall’immaginario comune come esempio di degrado e pericolo sociale, ma indubbiamente importanti per il valore di testimonianza storica ed architettonica che rappresentano.
L’esperienza ormai decennale di trasformazione dei simboli del passato della città di Berlino, ha offerto in particolare nell’ultimo periodo una serie di modi per temporalizzare la cancellazione di una preesistenza, in nome di una graduale re-immissione degli spazi vuoti della demolizione all’interno della città, alternativa all’ipotesi radicale di distruzione istantanea. La cancellazione dei simboli della Repubblica Democratica Tedesca, si pensi in particolare alla trasformazione dell’area del Palast der Republik nella Schloßplatz, ha in particolar modo rappresentato un cantiere di idee per la cultura del progetto urbano, un momento di indagine e ricerca sul tema delle demolizioni “critiche” nella città europea, volto a innescare pratiche di riappropriazione da parte dei cittadini dei resti della demolizione. La de-costruzione del Palast ha costituito infatti una cornice spaziale di eventi per il paesaggio dell’Isola dei Musei, un’architettura ridotta nel tempo a far da sfondo ad uno spazio pubblico temporaneo riconsegnato alla città.
Il testo intende delineare, attraverso l’esempio, un repertorio di forme transitorie in grado di contribuire alla costruzione di processi di risignificazione.