GIOCHI PER LA FASE DUE- Il Guado

Sarah Parisi , CEMEA DEL MEZZOGIORNO

Ormai è un gioco d’epoca, o meglio di ricostruzione storica! Da piccoli noi si andava per ruscelli, ce n’erano dappertutto, specie in periferia, nel mio quartiere le strade si allagavano spesso e capitava di dover attraversare “il guado” scegliendo gli appoggi, calibrando il peso, spiccando un salto finale, liberatorio.

Il guado che vi descriviamo qui è un gioco da fare all’aperto che può far sfidare tra loro grandi e piccini. Richiede l’abilità di camminare in equilibrio su degli appoggi mobili, immaginando di dover attraversare un corso d’acqua… senza finirci dentro!

Disposizione:

Visto che è meglio non scherzare con i torrenti, vi consigliamo di “riprodurne” uno, come fosse una mappa. Scegliete un tratto di terreno pianeggiante lungo almeno 5/6 metri, su cui tracciare o disegnare un fiume anche sinuoso, di almeno 2/3 metri di larghezza, e definire con linee la partenza e l’arrivo.

A questo punto si è pronti per la sfida. L’obiettivo è arrivare per primi all’arrivo senza cadere o mettere anche un solo piede nell’acqua.

Possono giocare anche 2 o 3 bambini a turno. Gli sfidanti si dispongono alla “partenza” alla distanza di un metro l’uno dall’altro, ciascuno ha davanti a sé tre appoggi ben solidi e non troppo pesanti (l’ideale sono i mattoncini di legno), che al segnale di via deve disporre in fila come se fossero sassi galleggianti e camminarci senza cadere nell’acqua.  Dopo ogni passo si sposta il mattoncino più arretrato per portarlo in avanti e ci si trasferisce il piede.

È un gioco di equilibrio e psicomotricità, in cui gli altri bambini possono fare il tifo o prepararsi per il turno successivo.

Materiale:

Se siete in città e non potete tracciare con un bastone allora è meglio avere dei gessi! E tre mattoncini di legno per ogni partecipante.

Nota sulla sicurezza:

come si comprende la dinamica del gioco è sempre in parallelo, senza rischi di assembramento, per migliore garanzia (e per evitare scorciatoie) il fiume si può disegnare segnando delle corsie in modo che ognuno si muova in un campo delimitato, aumentando anche il controllo sulla distanza.