L’evento realizzativo: quando il pensiero digitale si tramuta in forma di potere

  • Daniele Pitteri (Iulm, cattedra di Patrimoni immateriali e forme della rappresentazione)

Un onda sommessa è partita dalla rete e ha invaso gli spazi pubblici delle grandi metropoli nordafricane, capovolgendo nel giro di poche giornate alcuni dei regimi totalitari più longevi.
Apparentemente eventi di protesa spontanea, in realtà l’atto conclusivo di un lungo processo di gestazione e di organizzazione che ha trovato nel web gli strumenti e i canali collaborativi utili a determinare consenso e che nasce da una nuova forma mentis, tipica delle generazioni digitali, orizzontale e ipertestuale, basata sulle connessioni e i contatti neuronali piuttosto che su forme di pensiero strategiche e strutturaliste.
Si tratta probabilmente di una nuova “sfumatura” di evento che si colloca a cavallo fra quello di protesta e quello sperimentativo e che in qualche modo potrebbe essere denominato evento realizzativo. Lo spazio pubblico urbano invaso dalla massa di persone precedentemente coalizzate e motivate attraverso la condivisione di concept e di finalità pensate e discusse nello spazio pubblico della rete e dei social network, si trasforma in luogo concreto della sfera pubblica e assume la funzione di dimensione in cui si attuano i processi e le decisioni precedentemente elaborati e dibattuti.
Questi eventi di massa, a differenza di quelli conosciuti fino ad oggi, non costituiscono una forma di reazione, bensì la forma di rappresentazione di una devastante volontà militare di rovesciamento dell’ordine costituito, cresciuta.