Il metodo Placemaker

Marichela Sepe, referente per INU Campania

  

Il contributo per la Biennale dello Spazio pubblico intende illustrare il metodo PlaceMaker e le sperimentazioni più significative effettuate in città italiane, europee ed oltreoceano.

IlPlaceMaker è un metodo originale di analisi e progettazione del paesaggio urbano che consente l’individuazione di elementi non riconoscibili attraverso cartografie di tipo tradizionale e che costituiscono l’identità del luogo e la costruzione di idee progettuali in continuità con i risultati dell’analisi.

Saranno allo scopo realizzati pannelli espositivi (su supporto cartaceo e/o in formato digitale da proiettare) dove, oltre a spiegare il metodo, verranno presentati casi studio emblematici di specifiche questioni: nel centro storico Kitano-Cho di Kobe in Giappone effettuato nell’ambito del Centro regionale di Competenza in Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale AMRA al fine di individuare l’attuale complessa identità di questi luoghi dopo la ricostruzione, quanto la memoria del terremoto ha influito nella loro conformazione e riconoscibilità e in che modo sia possibile contribuire al processo di ricostruzione, salvaguardia e valorizzazione dell’identità; nel percorso Trevi-Pantheon di Roma – nell’ambito del Progetto europeo Cultura 2007-2013 “Preservare l’identità dei luoghi: gestire il turismo di massa, la conservazione e la qualità della vita nei centri storici” – allo scopo di individuare aree di interesse culturale idonee ad una mitigazione e ridistribuzione del carico antropico nonché tipologie di attività compatibili utili ad una valorizzazione e fruizione sostenibile dell’area; nelle Ramblas di Barcellona e ad Oxford Street a Londra, allo scopo di individuare interventi urbani sostenibili rivolti a contrastare la crescente globalizzazione e tutelare l’identità dei luoghi.

marisepe@unina.it, m.sepe@irat.cnr.it